Ciclismo

Vuelta a España 2019: Primoz Roglic padrone assoluto. Sloveno inattaccabile, è in controllo della situazione

Pubblicato

il

Ogni giorno che passa la vittoria sembra sempre più vicina per Primoz Roglic nella 74esima edizione della Vuelta a España. Lo sloveno non solo è stato il più forte a crono, ma, allo stato attuale delle cose, è il numero uno della corsa spagnola anche in salita. Rispetto alla prima settimana, inoltre, sembra stare crescendo giorno dopo giorno e la sua Jumbo-Visma, oggi anche vincitrice di tappa con Kuss, è una formazione decisamente più solida rispetto a quella vista all’ultimo Giro d’Italia.

Dopo oggi Primoz, in classifica generale, può contare su un vantaggio di 2’25” su Alejandro Valverde (Movistar), 3’42” sul connazionale Tadej Pogacar (UAE Team Emirates), 3’59” su Miguel Angel Lopez (Astana) e 5’09” su Nairo Quintana (Movistar). L’unico rivale ancora un minimo pericoloso sembrerebbe il murciano, ma nella frazione odierna il campione del mondo ha lasciato intendere che potrebbe accontentarsi di conquistare un podio che a 39 anni sarebbe da considerarsi storico (oltretutto, lui arrivò per la prima volta nei primi tre alla Vuelta nel lontano 2003, ben 16 anni fa).

Con DAZN segui la Vuelta di Spagna IN STREAMING, LIVE E ON DEMAND

Lo sloveno, in Spagna, ha trovato, forse, il grande giro più adatto a lui, nonostante questa sia una delle Vuelte più avare di chilometri individuali a cronometro della storia. Salite come Los Machucos o l’Alto del Acebo, irregolari e lunghe 7/8 km, sono perfette per un corridore che in bici riesce a sprigionare un enorme potenza proprio come fa il passista-scalatore proveniente dal Lato Solare delle Alpi. Non a caso ha dovuto correre per lo più sulla difensiva nelle ascese più lunghe come l’Alto de Javalambre e Andorra (qua anche a causa della caduta), dove ha lasciato per strada una manciata di secondi nei confronti di Lopez sulla prima e di Quintana e Pogacar sulla seconda (anche se nel finale, rispetto a Nairo, era salito un po’ più forte, ma pagava il tempo perso causa scivolata). Nelle altre, invece, col suo continuo alternare la pedalata agilissima da seduto e quella un po’ più dura quando si alza sui pedali, è sembrato semplicemente inscalfibile.

Anzi, nelle salite affrontate, fin qui, in questa seconda settimana, Primoz ha dato l’idea anche di tenersi qualcosina. Questo, probabilmente, è dovuto al fatto che non avendo mai vinto un grande giro, ed essendo solamente alla terza esperienza da capitano in una corsa di tre settimane, non vuole strafare col rischio che, poi, questo risulti controproducente per lui. Ormai gli è rimasto da superare solo un arrivo in salita, quello di domani, sull’Alto de la Cubilla, giusto, dunque, non sprecare energie inutilmente col rischio pagare gli sforzi quando ormai sembra fatta.

La salita in questione strizza sicuramente meno l’occhio a Roglic, oltretutto, rispetto all’Acebo e a Los Machucos. L’Alto de la Cubilla, infatti, misura quasi 18 km e le pendenze sono sempre attorno al 6,5/7%, con punte massime del 9%. L’ideale per gli scalatori colombiani che sanno salire con il lungo rapporto. Lo sloveno, però, ha ormai messo a distanza di sicurezza sia Quintana che Lopez. Quest’ultimo, dopo la cronometro, sembrava il rivale più pericoloso per Primoz. Tra oggi e venerdì, tuttavia, ha perso quasi due minuti dalla maglia roja e, ora, difficilmente potrebbe ribaltare la situazione anche con un attacco da lontano (domani, peraltro, ce ne sarebbe la possibilità visto che l’ascesa finale è preceduta dall’Alto de la Cobertoria, 9,7 km con gli ultimi 5 tutti sopra il 9% e lo scollinamento a “soli” 45 km dal traguardo).

Se riesce a passare indenne domani, vista la terza settimana molto soft, con appena due tappe di montagna senza arrivo in quota in programma, solo la sfortuna, a quel punto, potrebbe fermare Primoz Roglic. Sarebbe, nel caso, una beffa che Roglic non merita. Lo sloveno, infatti, sta facendo una stagione favolosa. Nel 2019 ha conquistato UAE Tour, Tirreno-Adriatico e Giro di Romandia, ha fatto 3° al Giro d’Italia vincendo due tappe e stringendo stoicamente i denti dopo una tremenda caduta giù dal Civiglio per difendere il suo podio. Questa Vuelta sarebbe la ciliegina perfetta sulla torta.
[embedit snippet=”adsense-articolo”]
Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra pagina Facebook
Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo
Clicca qui per seguirci su Twitter

Foto: Valerio Origo

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Exit mobile version