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Vuelta a España 2019, quattro uomini in 20”: Quintana, Roglic, Lopez, Valverde. Chi vincerà la corsa?

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Lotta a quattro era prima della tappa odierna della Vuelta a España 2019 e tale è rimasta anche dopo. Roglic, Quintana, Lopez e Valverde continuano a suonarsele di santa ragione, ma nessuno, al momento, sembra nettamente superiore agli altri. Ad oggi, infatti, con Quintana che torna a vestire la roja tre anni dopo il successo finale nel 2016, i quattro sono raccolti in appena 20″.

I favori del pronostico, però, ora sono dalla parte di Primoz Roglic. Lo sloveno, nonostante una caduta sullo sterrato che aveva permesso agli altri di avvantaggiarsi, nel finale è andato molto forte e ha ripreso tutti ad esclusione di Quintana e Pogacar. Martedì ci sarà la cronometro di Pau e lui è l’unico specialista tra i quattro pretendenti al successo finale, dunque è lecito aspettarsi che dia distacchi molto importanti. Valverde potrebbe difendersi discretamente, ma Lopez e Quintana dovrebbero lasciare sul piatto almeno 2’30”.

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La Movistar, tuttavia, può contare sulla superiorità numerica. C’è da dire, però, che la frazione migliore per sfruttarla era quella odierna. Inoltre i rapporti all’interno del team sono molto tesi, con Nairo Quintana che è quasi un separato in casa. Oltretutto Valverde non sembra in grado di mettere in difficoltà Roglic in salita, mentre Quintana in questa prima settimana è stato discontinuo e un’altra giornata no come quella patita sull’Observatorio Astronomico de Javalmbre non può permettersela.

Peraltro, la squadra di Roglic, la Jumbo-Visma, sembra avere gli uomini per tutelarsi più che bene da un attacco da lontano, come abbiamo visto anche oggi. E a questo aggiungiamo anche il fatto che i due Movistar arrivano dal Tour de France, mentre lo sloveno no, per cui è più facile che nelle prossime settimane possano essere Valverde e Quintana a calare un po’ di condizione piuttosto che il vincitore dell’ultima Tirreno-Adriatico.

Infine abbiamo Miguel Angel Lopez il quale, dopo la piccola debacle odierna, dovuta anche a una caduta, vede le sue quotazioni calare parecchio. Il 3° classificato della precedente edizione della Vuelta potrebbe perdere anche di più rispetto a Quintana nella cronometro di Pau e nelle prossime due settimane ci sono appena tre arrivi in salita più altre due tappe di montagna col traguardo posto su brevi rampe. Insomma, lo spazio per fare male a Roglic non è tantissimo e per lui, non avendo un compagno a coprirgli le spalle, sarà più difficile attaccare da lontano.

Dalla sua, a dire la verità, ha quella che forse è la squadra più forte del lotto, vale a dire l’Astana. Tuttavia il team kazako non è che sia eccessivamente superiore a Movistar e Jumbo, ragion per cui, se in caso di attacco da lontano di Lopez queste due dovessero coalizzarsi, Superman non avrebbe, poi, molto margine di manovra.

A Cortals d’Encamp, però, è emerso anche un quinto incomodo. Tadej Pogacar, nonostante la giovanissima età (neanche 21 anni), è un fenomeno, fortissimo in salita e dotato di grande acume tattico, oltre che di un’ottima capacità di gestione dello sforzo. A cronometro solo Roglic gli è superiore, mentre Valverde potrebbe essere al suo stesso livello. Non sarebbe, quindi, una grandissima sorpresa vederlo in zona podio dopo la prova contro il tempo di Pau, dato che a Quintana deve recuperare 1’42” e a Lopez 1’25”.

C’è da dire che, nel caso Pogacar avesse concrete chance di conquistare un podio, probabilmente si accontenterebbe, dato che sarebbe il primo della carriera, senza prendersi rischi troppo grossi per centrare il bersaglio maglia roja. A maggior ragione se in cima alla generale, dopo la crono, come da pronostico, ci sarà un suo connazionale. Più facile, dunque, che Tadej risulti un alleato prezioso per Roglic, piuttosto che un ulteriore nemico.

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Foto: Valerio Origo

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