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Vuelta a España 2019: tutti contro Roglic! Possibili scenari tattici e possibili alleanze per isolare lo sloveno

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Difficile pensare di battere Primoz Roglic (Jumbo-Visma) dopo la cronometro odierna di Pau. Lo sloveno, infatti, è ora il leader della 74esima edizione della Vuelta a España e in classifica generale ha un vantaggio di 1’52” su Alejandro Valverde (Movistar), 2’11” su Miguel Angel Lopez (Astana), 3’00” su Nairo Quintana (Movistar) e 3’05” su Tadej Pogacar (UAE Team Emirates). Tutti gli altri corridori, invece, hanno distacchi che vanno dai 5′ in su. Servirebbe un attacco da lontano ben studiato per detronizzarlo.

La Movistar è sicuramente la squadra che ha più chance di mettere in difficoltà lo sloveno, se non altro perché il team di Unzue può contare sulla superiorità numerica. C’è da dire, però, che al momento i rapporti in seno alla squadra spagnola sembrano molto tesi e questo potrebbe complicare le cose. Oltretutto Valverde, fin qui, non è sembrato minimamente in grado di mettere in difficoltà Roglic in salita e Quintana, invece, avendo oltre 3 minuti da recuperare, lo si può gestire con una certa tranquillità quando dalla tua parte hai gregari come Sepp Kuss, George Bennett e Robert Gesink.

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Da tenere in considerazione pure la possibilità che Valverde, a 39 anni, si accontenti di un podio che sarebbe, a suo modo, storico. Il murciano non è mai stato un corridore al quale piace osare e men che meno lo è adesso. Una tattica troppo aggressiva potrebbe danneggiarlo e favorire i suoi avversari. Motivo per cui, essendo chiaramente lui quello che detta le regole in casa Movistar, la sua squadra potrebbe optare per una condotta meno garibaldina di quel che si possa pensare.

Miguel Angel Lopez, autore, oggi, dalla sua miglior cronometro da tre anni a questa parte, preso singolarmente sembra il rivale più temibile per Roglic. Superman in salita va molto forte e ha dalla sua una grande condizione, oltre, ovviamente, ad una corazzata come l’Astana. Difficile, tuttavia, pensare di recuperare oltre due minuti su Roglic nei tre arrivi in salita che mancano. La sua unica chance per vincere la Vuelta è riuscire a orchestrare un attacco a lunga gittata nella tappa di domenica o in quella di lunedì. Nella terza settimana, infatti, arrivi in salita non ce ne sono e tutte le ascese presenti sono molto pedalabili, per cui se non dovesse recuperare due minuti a Roglic nei prossimi giorni, le sue chance di conquistare la roja sarebbero pochissime.

Infine vi è Tadej Pogacar, ma lo sloveno, vista la giovanissima età, il distacco già importante che lo separa da Roglic e il fatto, da non sottovalutare, di essere connazionale dell’attuale maglia roja, potrebbe correre in maniera molto conservativa. Al vincitore del Tour de l’Avenir 2018 conviene, magari, attendere un passaggio a vuoto di Valverde per infilarsi in zona podio. Il campione del mondo, infatti, visto il precedente della Vuelta 2018, sembra meno solido di Lopez. Oltretutto, non sarebbe sorprendente se si rivelasse un prezioso alleato proprio per l’attuale leader, dato che sovente potrebbero avere obiettivi comuni.

Roglic, dal canto suo, deve limitarsi a gestire. Questa volta ha dalla sua una Jumbo molto più forte di quella vista al Giro e anche i rivali sembrano meno temibili di quelli incontrati sulle strade della Corsa Rosa. Inoltre, considerato il suo ottimo spunto veloce, potrebbe anche provare, nel caso ce ne fosse la possibilità, a incrementare il suo vantaggio nei finali delle tappe con arrivo in quota che mancano.

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Foto: Valerio Origo

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