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Ciclismo

Vuelta a España, le pagelle della tredicesima tappa: sloveni dominanti, Valverde coriaceo, Lopez bocciato

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Dominano incontrastati Primoz Roglic e Tadej Pogacar nella 13esima tappa della Vuelta a España 2019. I due sloveni staccano tutti sull’Alto de Los Machucos col primo che guadagna secondi preziosi su Valverde e addirittura un minuto su Miguel Angel Lopez e il secondo, invece, che vince un’altra frazione in quest’edizione del grande giro spagnolo. Di seguito andiamo a dare i voti ai protagonisti della frazione odierna con le nostre pagelle.

Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) voto 10: 21 anni ancora da compiere, primo grande giro della carriera e dopo 13 frazioni è l’unico ad aver timbrato il cartellino due volte. Semplicemente fenomenale. A metà salita inizia a fare il forcing e ben presto si ritrova col solo Primoz Roglic a ruota. Per i due sloveni, entrambi interessati a guadagnare terreno su tutti gli altri uomini di classifica, trovare l’accordo è come bere un bicchiere d’acqua. E non li ferma più nessuno. Saranno gli unici, infatti, ad andare a riprendere Latour. Non solo il successo, però, oggi, per l’alfiere della UAE. Grazie alla giornata storta di Lopez, Pogacar, oltretutto, si va a prendere la terza posizione momentanea e la maglia bianca. Da notare, peraltro, che sta anche andando in crescendo giorno dopo giorno, per il momento.

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Primoz Roglic (Jumbo-Visma) voto 9: La maglia roja oggi non si è limitata a difendere, ma, anzi, ha addirittura allungato su tutti i più immediati inseguitori. Sempre in controllo Primoz, il quale quando Pogacar allunga riesce a tenergli la ruota con discreta facilità, al contrario di tutti gli altri. Il suo gesto tecnico, quando dà i cambi al connazionale e passa in testa a tirare, è di una bellezza celestiale, segno che la condizione è quella dei giorni migliori. Alla fine non si fa problemi a lasciare la tappa a Tadej, ben conscio che una giornata in cui prende 33″ a Valverde e 1’07” a Lopez non può che considerarsi trionfale.

Pierre Latour (Ag2r La Mondiale) voto 8: Il migliore tra i fuggitivi, non bello da vedere, ma tremendamente efficace sull’Alto de Los Machucos. Avrebbe vinto al tappa se non ci fossero stati i due sloveni, i quali sono stati gli unici in grado di riprenderlo prima della breve discesa finale. Si consola con un buon 3° posto e la consapevolezza che nel weekend potrà riprovarci, magari con un po’ più di fortuna rispetto a oggi.

Rafal Majka (Bora-Hansgrohe) voto 7,5: L’Alto de los Machucos si conferma salita che piace molto al polacco. Nel 2017 era arrivato nel gruppetto di Nibali (il quale comprendeva anche Lopez e Zakarin), staccato solo da Contador. Oggi, invece, giunge al traguardo con Valverde e Quintana. Solo i due sloveni, tra gli uomini di classifica, hanno saputo fare meglio. Si va a prendere, oltretutto, la sesta posizione, il massimo a cui può ambire, dato che la quinta dista quasi tre minuti, a meno di crisi nere di chi gli sta davanti.

Gianluca Brambilla (Trek-Segafredo) voto 7: Brambilla sembra decisamente salito di condizione rispetto alla settimana scorsa. Va in fuga ed è l’ultimo a cedere sotto i colpi di Latour. Si gestisce comunque bene nel finale e porta a casa un ottimo 8° posto di tappa.

Alejandro Valverde (Movistar) voto 6,5: La maglia roja dopo oggi è più distante, ma, a dire la verità, già in seguito alla cronometro sembrava un sogno irrealizzabile. Ad ogni modo, Valverde può dirsi soddisfatto di quanto accaduto nella frazione odierna. E’ l’ultimo a cedere al duo sloveno, ma anziché andare in crisi come Lopez, gestisce bene le energie e guadagna 34″ sul colombiano. A conti fatti rafforza la sua posizione sul podio, il quale rappresenterebbe comunque un traguardo storico per un corridore di 39 anni che arrivò tra i primi tre della Vuelta per la prima volta 16 anni fa.

Nairo Quintana (Movistar) voto 6: Attacca a inizio salita, ma non fa la differenza, viene ripreso e si stacca. Successivamente, però, ha un sussulto d’orgoglio e va, quantomeno, a riprendere Valverde. Prestazione, nel complesso, sufficiente, anche se sembra che, al momento, più di questo non possa fare. Il podio dista 32″, ma Pogacar al momento gli è superiore in salita. Non gli resta che sperare in una crisi di uno tra Pogacar e Valverde e che, nel mentre, Lopez ripeta prestazioni deludenti come quella odierna.

Miguel Angel Lopez (Astana) voto 5: Da giorni non si tira indietro nelle dichiarazioni e quando, a 30 km dalla fine, mette la sua Astana a tirare pancia a terra, sembra proprio che senta la gamba dei giorni migliori. Invece in salita si nota subito che fa un po’ più di fatica rispetto al solito, finisce rapidamente in coda al drappello dei migliori e quando gli sloveni accelerano per lui scende la notte. C’è da dire che la salita odierna gli strizzava meno l’occhio rispetto a quelle, più lunghe, che troveremo più avanti. Il podio dista appena 17″, ma dovrà sfruttare le tappe di domenica e lunedì per riconquistarlo, dato che la terza settimana non è durissima.

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Foto: Valerio Origo

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