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Formula 1
F1, GP Messico 2019: strategia sbagliata per Vettel, problema al pit-stop per Leclerc. Ferrari, è la sagra dell’errore
La Ferrari, da anni ormai, si ripete come un mantra che per avere la meglio, alla lunga, di una rivale implacabile come la Mercedes, deve essere perfetta nel corso dei weekend di gara. Quest’anno in almeno tre occasioni c’è riuscita, quando è stata in grado di vincere. In altri appuntamenti, invece, ha lasciato a desiderare oppure, come accaduto oggi nel corso del Gran Premio del Messico 2019 di Formula Uno, ha ampiamente spianato la strada ai rivali di Brackley. Che, com’è ben noto, non ha certo bisogno di regali.
Se a Suzuka la prima fila tutta rossa è stata gettata alle ortiche sin dai primi metri, oggi la partenza aveva rincuorato la scuderia di Maranello. Charles Leclerc aveva tenuto con brillantezza la prima posizione all’imbocco di curva 1, mentre Sebastian Vettel era stato in grado di difendere con le unghie e con i denti il suo secondo posto dagli attacchi di Lewis Hamilton e Max Verstappen. Tutto filava per il verso giusto, quindi.
Il primo stint di gara sembrava far puntare verso il sereno la gara di Città del Messico per le due Rosse. Sperare nella doppietta, forse, era troppo ottimistico, ma la vittoria poteva, e doveva, essere alla portata. Invece, per un motivo o per un altro, Lewis Hamilton ha vinto, una sola Ferrari è salita sul podio, con Leclerc che da primo è piombato addirittura in quarta posizione.
Come si può spiegare un andamento “da gambero” simile? Per il monegasco, dal primo pit-stop in avanti, non è più andato bene nulla. In primo luogo è stato richiamato troppo presto, costringendolo ad un sicuro secondo cambio gomme che, come si è visto non era il piano strategico ideale. Partendo con le medie, e montandole nel secondo stint, si poteva optare per le soft in chiusura, invece, la scelta è andata sulle conservative hard. Come se non bastasse nel secondo rientro ai box il team ha commesso un errore facendo perdere secondi pesantissimi che sono costati il podio al numero 16 che, comunque, ha faticato a lungo con le gomme marchiate di giallo.
Sul fronte Vettel, invece, il cambio di piano tattico nel corso della gara non ha certo sortito gli effetti sperati. Il tedesco, a differenza del compagno, volava con le medie, tanto da portarle oltre la metà gara. Aver atteso le mosse di Hamilton, poi, ha firmato la sconfitta. L’inglese è rientrato quando era previsto, ha montato le hard, e le ha portate alla grande fino al traguardo. Il quattro volte iridato, invece, ha aspettato 14 giri in più, rientrando in pista alle spalle del rivale, confidando in un attacco che, ahilui, non si è mai materializzato, nemmeno da lontano. Quando si può stare davanti e imporre le proprie strategie sarebbe consigliabile farlo, perchè rincorrere avversari simili non è certo semplice.
Ennesima occasione sprecata per il team di Maranello. Due gare consecutive con una doppia prima fila che non porta nemmeno una vittoria. Com’era la storia dell’essere perfetti contro la Mercedes…?
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alessandro.passanti@oasport.it
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Foto: Lapresse