Arrampicata Sportiva
Arrampicata sportiva, Laura Rogora: “Tokyo 2020 è il mio obiettivo principale. So che sarà dura”
Laura Rogora si appresta a disputare, col titolo iridato junior in tasca, gli Europei senior di arrampicata sportiva, con un pensiero a Tokyo 2020, dove per la prima volta questo sport vedrà il combined essere specialità olimpica: questo e molto altro nell’intervista rilasciata a “Tuttosport“.
L’azzurra ha lasciato Roma per seguire la sua passione: “Questa è la mia passione, queste montagne sono il mio mondo, non ero felice nella Capitale, come non mi piaceva vivere a Ostia, perché nella mia testa c’erano sempre le terre alte, e sapevo che solo raggiungendole sarei stata felice. Certamente sono felice di ciò che ho raccolto sino a oggi, anche se non ho intenzione di fermarmi qua“.
Non solo pareti artificiali dunque: “Ci sono all’orizzonte degli obiettivi ben più importanti da raggiungere e io voglio ottenerli a tutti i costi. Ad esempio, ci sono delle vette importanti da scalare: io sono la prima italiana ad essermi cimentata a scalare su roccia alcune pareti di nono grado, ne ho già raggiunte quattro, ma me ne rimangono ancora altre importanti. Poi, fra pochi giorni, dovrò disputare i Campionati Europei assoluti e tre gare di Coppa del Mondo, in giro fra la Slovenia, Cina e Giappone“.
Gare da disputare con massima concentrazione: “Mi sto preparando tanto, e sotto la guida del mio allenatore Alessandro Marzocchi, sto cercando di fare calcoli precisi per ogni competizione, perché, l’arrampicata richiede attenzione, precisione e molto equilibrio mentale. Se fai i calcoli giusti, non sbagli, altrimenti vai incontro a insuccessi e delusioni”.
Un pensiero a Tokyo 2020 c’è: “Questo è il mio obiettivo principale. So che sarà dura, ma so altrettanto che ce la metterò tutta per arrivare a Tokyo. Voglio raggiungerlo, costi quello che costi. Per prima cosa, la più importante, io non ho paura di scalare. Anzi, vorrei sfatare il fatto che questa disciplina sia pericolosa, perché non è affatto vero. Sicuramente devi tenere ben presente alcuni fattori, come l’attrezzatura perfetta, i nodi in cordata, e poi calcolare quasi matematicamente la difficoltà di ogni passaggio“.
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roberto.santangelo@oasport.it
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Foto: Federclimb