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Atletica, Alessia Trost: “Dell’annata c’è poco da salvare e i Mondiali di Doha sono figli delle gare che ho disputato”
Stagione da archiviare in fretta per la saltatrice in alto Alessia Trost, che al “Messaggero Veneto” ha tracciato il bilancio dell’annata sportiva appena conclusa. L’azzurra ha parlato soprattutto del futuro e del lavoro da finalizzare in vista delle Olimpiadi di Tokyo 2020, dove vorrà essere protagonista.
Sul 2019: “Non sono soddisfatta. Sicuramente dovrò cambiare qualcosa: non sono venuta ad Ancona per non andare oltre l’1,94. A breve mi troverò con Marco Tamberi, il mio allenatore: vogliamo trovare una soluzione, voglio completare il lavoro iniziato tre anni fa. E’ evidente che serva una svolta, lo dicono i risultati: salto meno di un tempo“.
Misure non all’altezza: “Il rapporto tra me e Marco è cresciuto e sono convinta che c’è una via d’uscita. Servirà un salto alto. È ciò che voglio, lo desidero da tempo. L’anno prossimo dovrà essere diverso. Non sono contenta. Ho cambiato vita, sono scesa ad Ancona e non sono stata capace di fare più di 1,94. Dell’annata c’è poco da salvare e i Mondiali di Doha sono figli delle gare che ho disputato quest’anno, con misure tra l’1,90 e l’1,94“.
Testa alla prossima stagione: “Agli Europei al coperto di Glasgow, invece, è come se non fossi stata in pedana: l’approccio non era quello giusto, ora ho tolto timori e paure, ho vissuto tutto più serenamente. Nelle difficoltà ora sono più razionale. Penso sia l’atteggiamento giusto per affrontare le gare. A fine ottobre i primi allenamenti, a novembre si farà sul serio. Ora ne approfitto per frequentare l’università, libera da impegni sportivi. E conto di tornare a Pordenone“.
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roberto.santangelo@oasport.it
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Foto: Pier Colombo