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Atletica, Mondiali 2019: Gianmarco Tamberi ottavo, Mutaz Essa Barshim fa impazzire Doha

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Non va oltre l’ottavo posto Gianmarco Tamberi nella finale del salto in alto ai Mondiali 2019 di atletica a Doha (Qatar). Il nativo di Civitanova Marche, presentatosi alla rassegna iridata con una sola gara alle spalle, peraltro disputata lo scorso 6 giugno al Golden Gala, ha piazzato un buon 2,27 metri al secondo tentativo, salvo arenarsi prima a 2,30 e poi a 2,33. Per le medaglie, tuttavia, sarebbe servito il Tamberi del pre-infortunio 2016, in una competizione di livello eccelso.

Il portacolori del Bel Paese, presentatosi in gara con la consueta “mezza barba”, ha valicato senza patemi le due misure di entrata a 2,19 e 2,24. Il primo errore è giunto a 2,27, prontamente rimediato. Dopo aver fallito il primo assalto a 2,30, quota spartiacque per il podio, Tamberi si è giocato il tutto per tutto conservando gli ultimi due tentativi a disposizione per i 2,33, senza riuscire tuttavia a valicare l’asticella.

L’azzurro ha patito una serie di acciacchi fisici che, di fatto, lo hanno costretto ai box per tutta la stagione. Per il Tamberi odierno, molto distante dalla forma migliore e senza il ritmo gara nelle gambe, le medaglie rappresentavano in ogni caso un obiettivo fuori portata.

A trionfare, mandando in visibilio il pubblico locale, è stato il fuoriclasse Mutaz Essa Barshim, capace di spingersi nel 2014 fino a 2,43, a 2 cm dal record del mondo del cubano Javier Sotomayor. Dopo aver rischiato l’eliminazione con due errori a 2,33, il qatariota ha valicato l’asticella al terzo tentativo, in seguito si è spinto a 2,35 e 2,37, entrambe le misure ‘domate’ al primo colpo e con la consueta leggerezza che lo ha reso grande. Il 28enne, argento alle Olimpiadi di Rio 2016, ha confermato il titolo iridato del 2017, quando si impose a Londra con 2,35.

Argento e bronzo per i due russi autorizzati Mikhail Akimenko ed Ilya Ivanyuk, appaiati a 2,35, ma con il secondo che ha commesso due errori complessivi in più rispetto al connazionale: entrambi si sono superati, realizzando il primato personale.

Al bielorusso Maksim Nedasekau, presentatosi alla gara da leader stagionale con 2,35, non è bastato saltare 2,33 alla prima prova per agguantare un posto sul podio. Completa la top5 il cubano Luis Enrique Zayas a 2,30.

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Foto: Lapresse

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