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Atletica, Mondiali 2019: le pagelle degli azzurri. Tamberi fa quello che può. La mezz’ora magica delle staffette veloci

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La mezz’ora che ha riscritto la storia delle staffette veloci italiane non scatena gli entusiasmi come dovrebbe perché alle ragazze va benissimo grazie alla squalifica del Brasile con una finale insperata, mentre ai ragazzi va molto meno bene perché incappano in una delle gara dalla velocità media più alta e si devono accontentare del decimo posto che significa niente finale. Tamberi si ferma all’ottavo: la preparazione raffazzonata ha presentato il conto.

GIANMARCO TAMBERI 6: Fa quello che può. La benzina è poca, la fluidità non è quella dei giorni migliori, i meccanismi non funzionano a dovere e già ai 2.27 la condizione precaria dell’azzurro presenta il conto con un errore sanguinolento. A 2.30 il salto peggiore, l’ultimo a 2.33 il migliore, ma l’asticella va giù e i sogni si spengono in fretta, salvo poi scoprire che non sarebbe bastato neppure il 2.33 per andare sul podio, ma servivano due centimetri in più. Chiusa la parentesi 2019, ora si pensa alle Olimpiadi.

FEDERICO CATTANEO 7: Ha un missile di fianco di nome Coleman, ma non si fa condizionare e lancia al meglio la staffetta azzurra.

MARCELL JACOBS 7.5: Riporta gli azzurri sulla linea di galleggiamento con una prestazione di grande spessore.

DAVIDE MANENTI 6: Rischia, tanto, in fase di cambio, ma riesce a lanciare al meglio Filippo Tortu con una bella performance in curva.

FILIPPO TORTU 7.5: Ci mette il sigillo con una grande chiusura che lascia alle spalle la Giamaica e regala all’Italia un record storico, ma tutto questo non basta per la finale. Sarebbe stata la seconda per lui a Doha.

JOHANELIS HERRERA ABREU 7.5: Il lancio atteso, resta aggrappata alle rivali più forti, cambio non perfetto, ma prova più che positiva.

GLORIA HOOPER 7.5: Dopo una prova individuale negativa, si riscatta con una bella seconda frazione in staffetta e contribuisce al risultato della squadra italiana con una prestazione di spessore.

ANNA BONGIORNI 7.5: Si mette alle spalle tutti i problemi fisici e sfodera la grinta che l’ha portata su livelli insperati nelle ultime stagioni.

IRENE SIRAGUSA 8: Un missile, la toscana, sul rettilineo finale. Sfiora l’impresa di entrare fra le prime cinque ma per il record tricolore basta così. Arrivano anche la finale e Tokyo 2020 e per lei un’iniezione di fiducia di cui c’era bisogno.

MASSIMO STANO 7: Fa gara di testa per 12 km, si mette nelle condizioni per poter centrare il posto sul podio che cercava e poi al suo posto si scatenano i giudici. Tre proposte di squalifica in tre km, prima e dopo nulla.

MATTEO GIUPPONI 4: La sua gara dura dieci minuti, poi scivola nelle retrovie e arriva dopo la musica. Ha sicuramente sofferto l’alta temperatura e non è stato facile.

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