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Atletica, Thomas Bach: “Il CIO spera che la WADA segua con attenzione il caso Salazar e dia risposte alle domande”

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Il caso Alberto Salazar, che è recentemente ritornato agli onori delle cronache con la sua squalifica per quattro anni per “organizzazione e istigazione al doping” da parte dell’USADA, sta assumendo rilevanza ormai sempre più importante non solo all’interno dell’atletica, ma anche nello sport in generale.

A parlarne, infatti, è il presidente del CIO Thomas Bach, che in una conferenza stampa ha espresso più di un desiderio: “Confidiamo nel fatto che la WADA si concentri molto accuratamente sul caso e che dia risposte alle domande che restano aperte. In questo senso il CIO scriverà alla WADA. C’è da capire quanti atleti sono stati investigati. Sono stati inquisiti tutti gli atleti che si sono allenati in quel centro? Il report copre l’intero periodo dell’esistenza del progetto o soltanto una parte? Ci sono risultati olimpici in ballo? Sappiamo che gli atleti non avrebbero potuto sapere quanto accaduto loro, ed è un fattore importante quando si arriva alle sanzioni, ma la squalifica è obbligatoria, a prescindere dal saperlo o meno“.

Parole particolarmente importanti, quelle di Bach, e soprattutto che tentano di spingere le indagini della WADA in una precisa direzione, dopo che già l’USADA ha agito per le sue vie e ha condannato l’uomo che ha dato una mano importante nei successi di Mo Farah e non solo.

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: LaPresse

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