Boxe

Boxe femminile, Mondiali 2019: Angela Carini si arrende a Dou Dan, argento nella 64 kg. Verdetto dubbio

Pubblicato

il

Un altro verdetto molto dubbio in sfavore dell’Italia ai Mondiali 2019 di boxe femminile che si concludono oggi a Ulan Ude (Russia). Angela Carini è salita sul ring per affrontare la cinese Dou Dan nella Finale dei pesi superleggeri (la 64 kg non è una categoria olimpica) ed è stata sconfitta con verdetto unanime, 5-0 in favore dell’asiatica ma con tre cartellini che recitano 29-28 e altri due che hanno visto un’affermazione schiacciante (30-27). L’azzurra ha combattuto davvero molto bene, ha preso il controllo del match, ha portato con insistenza dei colpi al corpo della rivale e a tratti l’ha anche costretta alle corde ma i giudici hanno preferito la cinese che si è fatta vedere con alcuni destri al volto di buona fattura.

La 21enne conquista comunque una bella medaglia d’argento in questa categoria di peso per lei nuova visto che per diverso tempo ha combattuto nella 69 kg (sarà olimpica a Tokyo 2020), ha preso bene le misure e ha raggiunto con personalità questa finale ma il suo sogno di diventare la terza italiana capace di laurearsi Campionessa del Mondo si è purtroppo infranto. Si tratta dell’unico podio dell’Italia in questa rassegna iridata, non il miglior viatico a nove mesi dalle Olimpiadi.

 

[embedit snippet=”adsense-articolo”]

Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra pagina Facebook
Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo
Clicca qui per seguirci su Twitter

Foto: FPI

1 Commento

  1. ghost

    13 Ottobre 2019 at 15:45

    match equilibrato…il 29-28 per la Cinese ci può anche stare (personalmente avrei dato un 29-28 ad Angela), non lo trovo così farsesco come quelli contro Fadda, Bonatti e Severin nei giorni scorsi o come l’incredibile rovesciamento in appello del risultato della finale dei pesi medi tra l’Olandese Fontijn (che aveva vinto nettamente e già si era quasi vista derubare dai giudici originari, che le hanno assegnato uno striminzito 3-2) e la Gallese Price, che si è ritrovata in tasca il titolo iridato solo dopo aver appellato (a mio giudizio senza alcun motivo) la sentenza emessa sul quadrato.

    adesso però il vero problema della nostra squadra è aver presentato Canfora nei 69kg e Carini nei 64kg, che non sono specialità olimpica.
    certamente ci sarebbe il tempo di correre ai ripari e correggere questa follia tecnica, riportando prima dei tornei di qualificazione a Tokyo 2020 Carini nei 69kg e “sacrificando” Canfora nei -75kg, dove non abbiamo proprio nessun’altra pugile di valore mondiale.
    costringere le nostre 2 migliori rappresentanti del momento a giocarsi il posto tra loro nei 69kg, invece, per me sarebbe pura pazzia, da ricovero immediato alla neuro.
    e bisogna risolvere subito anche il pericoloso dualismo che si sta creando tra Mesiano (ormai non più competitiva a livello mondiale) e Testa (in ripresa), stabilendo da subito una chiara gerarchia tra le 2, a mio giudizio chiaramente a favore di Irma (al limite, dirottando Mesiano a combattere nei 60kg per giocarsi il posto con un’ancora acerba Amato).
    infine, tenterei anche di far salire la Bonatti nei 51kg, perchè secondo me ha qualche chance di qualificazione in quella categoria (certo, con giudici diversi da quelli di questa settimana).
    comunque, una cosa è chiara…non si può aspettare oltre…se si devono tentare cambi di categoria, bisogna agire per tempo, perchè servono pazienza e gradualità (oltre che tanto lavoro, che si tratti di scendere di peso o, ancor più, di salire).
    mentre la mia paura è che non ci sia programmazione e lungimiranza così tarata sul lungo periodo, che si navighi fin troppo “a vista”.

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Exit mobile version