Boxe femminile, Mondiali 2019: l’Italia torna a casa con un argento e qualche furto di troppo

Una medaglia e qualche furto subito di troppo. Questo il bilancio dell’Italia ai Mondiali 2019 di boxe femminile che sono andati in scena a Ulan Ude (Russia), la nostra Nazionale torna a casa con l’argento di Angela Carini tra le 64 kg ma non sono mancate le delusioni in una rassegna iridata che ha sorriso davvero poco alle azzurre complici anche dei verdetti molto discutibili.

Camilla Fadda aveva vinto il 16esimo di finale della 51 kg (categoria olimpica) contro la mongola Lutsaikhan ma è stata letteralmente defraudata e ha perso per split decision, aver combattuto meglio costringendo la rivale a un conteggio non è bastato per poter proseguire la propria avventura iridata e si può fare lo stesso discorso per Roberta Bonatti e Flavia Severin che avrebbero oggettivamente meritato di vincere i rispettivi quarti di finale contro l’inglese Resztan e contro la kazaka Islambekova entrando quantomeno in zona medaglia.

Un plauso a Carini che ha combattuto in una categoria non sua visto che in passato si era sempre fatta valere tra le 69 kg, categoria olimpica in cui Assunta Canfora si è dovuta arrendere nettamente alla turca Surmeneli negli ottavi di finale. La situazione non è delle migliori in ottica Olimpiadi di Tokyo 2020 anche se va detto che in questa rassegna iridata era assente una big assoluta come Irma Testa che poche settimane fa aveva vinto gli Europei: pesa soprattutto l’eliminazione di Alessia Mesiano ai 16esimi di finale della 57 kg contro la bestia nera olandese Betrian, Amato poco ha potuto agli ottavi di finale della 60 kg contro la statunitense Ellis e Paoletti tra i medi non era di certo una delle pià accreditate (out al primo turno).

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Foto: FPI