Ciclismo

Ciclismo, il bilancio della stagione di Vincenzo Nibali e gli obiettivi per il 2020. Nel mirino Mondiale e Oro Olimpico

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Vincenzo Nibali, dopo una prestazione sottotono al Giro di Lombardia 2019, chiude ufficialmente la stagione. La sua terza e ultima con la casacca della Bahrain-Merida, dato che dal 2020 si trasferirà alla Trek-Segafredo, con la quale ha firmato un biennale. E’, dunque, tempo di bilanci per lo Squalo, il quale può comunque considerare positiva l’annata appena conclusa e, al netto dell’età, può ancora sognare in grande per quella che verrà.

L’autunno è stato deludente, è innegabile, ma la primavera, al contrario, può essere considerata più che buona. Vincenzo è giunto nei 10 sia alla Milano-Sanremo che alla Liegi-Bastogne-Liegi, mentre al Tour of the Alps ha chiuso 3° dietro alla coppia Sky/Ineos Pavel Sivakov – Tao Geogheghan Hart. Al Giro d’Italia, invece, ha conquistato un 2° posto dal sapore agrodolce. Il sesto podio in carriera alla Corsa Rosa è un grandissimo risultato, ma resterà il rammarico di aver concesso troppo spazio a Carapaz tra Ceresole Reale e Courmayeur. Infatti, in quelle due frazioni, un Nibali troppo impegnato in un duello fisico e mentale con Roglic, perse dall’ecuadoriano oltre tre minuti (chiuderà il Giro a 1’05” dal vincitore). Sicuramente Carapaz era il più forte in salita, ma Vincenzo aveva costruito un bel tesoretto nelle due crono (dopo la la prova contro il tempo di San Marino aveva oltre 1’30” di vantaggio su Richard) e, forse, poteva gestirlo meglio.

L’ultimo sussulto del 2019, invece, è stato il trionfo a Val Thorens, nell’ultima frazione di montagna del Tour de France. Alla Grande Boucle lo Squalo, provato dalle fatiche di un Giro intenso, non è riuscito a fare classifica, ma all’ultima occasione disponibile ha tirato fuori il colpo del campione. In una tappa ridotta ad appena 59 km per via del maltempo, è andato all’attacco praticamente poco dopo lo start, ha portato via il suo gruppetto, sulla lunghissima ascesa finale li ha staccati tutti ed è riuscito a resistere al ritorno di Alejandro Valverde, andando a conquistare il sesto successo parziale sulle strade della gara più prestigiosa al mondo.

Archiviato il 2019, però, è già tempo di pensare al 2020. Nella stagione che verrà, probabilmente, le corse a tappe non saranno più il fulcro del programma di Vincenzo Nibali. Questo perché a 35 anni vincere un grande giro è molto difficile e nessun piazzamento, ad esclusione del primo, aggiungerebbe qualcosa alla carriera dello Squalo. Ma anche poiché Nibali, l’anno prossimo, potrebbe avere le ultime grandi occasioni della carriera per conquistare ciò che gli manca, ovvero una grande competizione per nazionali.

Sia il percorso delle Olimpiadi di Tokyo che quello dei Mondiali svizzeri strizzano l’occhio a Nibali. Entrambi, infatti, sono molto duri. Vincenzo, oltretutto, ha anche un conto in sospeso con entrambe le manifestazioni. A Rio 2016 scivolò in discesa, infortunandosi, quando era lanciato verso la conquista di una medaglia (che sarebbe potuta essere d’oro dato che era in compagnia di corridori lenti in volata quali Sergio Henao e Rafal Majka). Anche ai Mondiali di Firenze 2013, in cui fu 4°, finì a terra più volte, mentre a quelli dell’anno scorso di Innsbruck non riuscì ad arrivare al top della forma per via dell’infortunio rimediato nella brutta caduta causata da un tifoso sull’Alpe d’Huez al Tour de France, per via della quale non riuscì a prepararsi al meglio.

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Foto: Valerio Origo

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