Ciclismo
Ciclismo, il piano di Giulio Ciccone nel 2020: un Giro d’Italia al servizio di Nibali e carta bianca al Tour de France?
La stagione 2019 di Giulio Ciccone è stata, senza ombra di dubbio, la più bella di tutte da che è passato professionista nel 2016. Tra la vittoria di tappa a Ponte di Legno e la conquista della maglia azzurra dei GPM al Giro d’Italia, e i due giorni da sogno in maglia gialla al Tour de France, le due grandi corse a tappe di quest’anno lo hanno letteralmente consacrato come una delle punte più preziose del ciclismo italiano per quanto riguarda i grandi giri.
Più passano le stagioni, più l’asticella delle responsabilità e degli obiettivi si alza. D’altronde il portacolori della Trek-Segafredo aveva fatto parlare di sé fin dal suo passaggio tra i professionisti alla corte dei Reverberi in Bardiani-CSF nel 2016, grazie ad un’annata veramente ottima e una vittoria di tappa al Giro inaspettata e da vero finisseur. Quest’anno è arrivato in Trek dopo tre annate di grande crescita, e ha confermato ulteriormente il suo grande valore, a soli 24 anni, o meglio, 25 ancora da compiere. Dopo la vittoria di tappa al Giro di quest’anno, corso a tutta fin da subito, andando costantemente all’attacco, e guadagnando ogni punto prezioso su qualsiasi GPM, si è compresa ancor di più la sua ulteriore crescita in salita da fare invidia a molti. Regolarità, carattere, freddezza che potrebbero servire anche il prossimo anno alla Corsa Rosa 2020, dove avrà come capitano un certo Vincenzo Nibali, che sicuramente aiuterà nelle tappe a loro più congeniali, quelle alpine ovviamente, cercando di portarlo verso il sogno della tripletta. Una coppia azzurra che ci voleva e che sicuramente ci farà sognare.
Ma poi ci sarà anche il Tour de France, e dopo quanto fatto quest’anno con l’exploit a La Planche des Belles Filles e quei due giorni storici in maglia gialla, non è da escludere la sua voglia di ripresentarsi alla Grande Boucle per migliorarsi ulteriormente. L’abruzzese non è molto affine con le cronometro; e di fatti al Tour 2020 ce ne sarà una sola, proprio a La Planche des Belles Filles. Quindi, aggiungendo Alpi, Pirenei, Massiccio Centrale, e salite non proibitive, il terreno sembra fatto al caso suo per cercare, magari, di puntare a vincere una tappa se non la maglia a pois; mentre non ci sbilanciamo troppo sulla classifica generale che andrà affinata col tempo. Anche se la sua condizione attuale e il suo valore immenso potrebbero permettergli di spingersi ancora più in alto.
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Foto: Valerio Origo