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Ciclismo
Ciclismo, parla Alberto Contador: “Roglic favorito numero uno per il Lombardia. Bernal può segnare un’era nei grandi giri”
BERGAMO – Il pistolero ha emesso le sue sentenze. Alberto Contador, oggi presente all’inaugurazione della nuova sede italiana della Trek Bicycle nella città lombarda, si è divertito a mettere sul piatto – con noi di OA Sport – un po’ di pronostici a breve e lungo termine per la stagione ciclistica in arrivo, senza dimenticare la sua attività da responsabile assieme a Ivan Basso nel Kometa Ciclyng Team.
Alberto, pensiamo all’immediato: chi lo vince il Giro di Lombardia?
“Roglic è il favorito numero uno ma non si possono sottovalutare Bernal e Nibali, per me il colombiano starà molto bene in corsa, anche perchè si è allenato in maniera veramente intensa dopo la vittoria del Tour, mentre Vincenzo avrà dalla sua l’esperienza di aver già vinto due volte sulle strade di una corsa che praticamente è diventata per lui quella di casa. Non va dimenticato che il Lombardia arriva alla fine della stagione ed è una gara lunga e dura”.
Focalizziamoci invece su di te: che differenze hai riscontrato passando dall’essere ciclista in strada a trovati a gestire un gruppo di ragazzi che hanno l’ambizione di arrivare ad essere professionisti?
“E’ ovviamente diverso: tutti i ragazzi hanno sfide da voler affrontare e difficoltà da superare; è certo che le responsabilità per me sono differenti. Quando sei corridore ti focalizzi invece solo sul “momento esatto”: o hai le gambe o non le hai. Da coordinatore di un gruppo giovane invece devi prenderti più tempo per prendere le giuste decisioni”.
Stagione 2020: come pensi si possa sviluppare il panorama internazionale?
“Penso che tante nuove leve arriveranno ancora in alto. Per i grandi Giri invece, vedo Bernal come un corridore molto solido: può segnare un’era nei grandi Giri. Froome ritornerà al suo livello, ma non so se il suo standard sarà sufficiente per essere in lotta col sudamericano. Inoltre presterei attenzione alle evoluzioni delle carriere di Evenepoel e van der Poel”.
Tokyo, le Olimpiadi: che Spagna ti aspetti?
“Rispetto all’ultimo Mondiale ci sarà una salita dura, più simile a quella del 2018, e questo cambierà tutto. Valverde avrà quarant’anni, ma in salita saprà trovare il modo di tenere botta per poi utilizzare la sua velocità. La Spagna potrà essere una delle squadre candidate alla vittoria in Giappone”.
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Foto: © ASO/K.D.Thorstad