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Ciclocross, Superprestige 2019-2020: Iserbyt è un alieno ed estende il suo dominio anche a Gavere

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Ha vinto ancora lui, ancora Eli Iserbyt (Pauwels Sauzen-Bingoal), autentico mattatore di quest’inizio di stagione fangosa, in attesa del ritorno di Mathieu Van der Poel (esordio previsto settimana prossima a Ruddervoorde). Il giovane fiammingo, sul circuito storico di Gavere, un’autentica classica del Superprestige, non ha fatto prigionieri, dominando dall’inizio alla fine, e lanciando, di fatto, il guanto di sfida all’Uragano neerlandese che è pronto ad abbattersi, nuovamente, sul mondo del ciclocross. Secondo posto per il miglior Lars Van der Haar (Telenet-Fidea) degli ultimi quattro anni, il quale scalza uno spento Quinten Hermans (Telenet-Fidea) dalla testa della classifica della Challenge. Sul gradino più basso del podio, invece, è salito il sempre enigmatico Laurens Sweeck (Pauwels Sauzen-Bingoal).

Gara iniziata con un primo giro tranquillo, ma dal secondo Iserbyt ha preso la testa e ha ingaggiato l’ennesimo duello con il campione del Belgio Toon Aerts (Telenet-Fidea). I due sono presto rimasti soli al comando insieme al compagno-rivale di Eli Michael Vanthourenhout. Iserbyt ha dato una prima, violenta, accellerazione sulle salite di Gavere, uno dei tracciati più duri in assoluto, oggi, eccezionalmente, però, asciutto e privo di fango, ma Toon ha risposto bene. Aerts, allora, nonostante l’inferiorità numerica, ha provato a trafiggere lui i Pauwels, ma Iserbyt gli ha preso la ruota senza problemi, mentre Vanthourenhout ha fatto un po’ più di fatica, ma, da cagnaccio qual è, è riuscito a chiudere quando l’alfiere della Telenet-Fidea ha rallentato.

Iserbyt, in seguito, è partito in contropiede poco prima del tratto in asfalto in cui è presente il traguardo, quando alla fine mancavano ancora diversi giri. Aerts ha risposto nuovamente bene e stava chiudendo, ma, appena si è tornati sulla terra battuta, è scivolato e Iserbyt è scappato via. A quel punto a Toon si è totalmente spenta la luce ed è andato a fondo trascinando con sé anche Vanthourenhout, mentre Eli ha dato vita al solito show.

Intanto che Iserbyt si era ormai involato verso il traguardo, dietro un pugno di atleti ha ripreso Aerts e Vanthournhout. In seguito c’è stato l’attacco di Van der Haar, seguito da Tom Pidcock (Trinity) e Sweeck, a cui né Toon né Michael hanno saputo rispondere. Sul finale di gara Van der Haar ha staccato gli altri due e si è preso il secondo posto, mentre Sweeck, quantomeno, si è tolto di ruota Pidcock il quale, per poco, è riuscito a difendere la quarta posizione dal ritorno di Vanthourenhout (5°) ed Aerts (6°). 7° Corne Van Kessel (Telenet-Fidea) e solo 8° l’ex leader Quinten Hermans, il quale deve aver risentito delle fatiche profuse ieri nella prova di Ethias Cross di Beringen, da lui vinta (erano presenti anche Aerts e Pidcock, mentre Van der Haar, Van Kessel e tutti i Pauwels hanno riposato).

Ora in classifica generale Van der Haar è in testa con 37 punti, segue Hermans a 36, Van Kessel a 34, Aerts a 32, Sweeck a 31 ed Iserbyt a 30 (ha saltato la prova di Boom). Quando mancano ancora cinque gare alla fine, dunque, la situazione è incertissima. E c’è da considerare, inoltre, che l’arrivo di Mathieu Van der Poel, per forza di cose, stravolgerà l’ecosistema che si è venuto a creare in questo inizio di stagione. Il neerlandese chiaramente non può essere competitivo per il successo finale, ma potrebbe recitare il ruolo di ago della bilancia.

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luca.saugo@oasport.it

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Foto: Twitter UCI Cyclocross

2 Commenti

1 Commento

  1. riax

    27 Ottobre 2019 at 17:19

    per un mio difetto di info, mi aspettavo di vedere in gara MVDP, invece niente. Sono veramente curioso di assistere al confronto tra i due ( e con lo sfortunato W.Van Aert, quando rientrerà al meglio). La perentorietà del poker di successi di Iserbyt lo qualifica senza alcun dubbio.
    Certo che l’ infelice scelta di MVDP di correre in Yorkshire ( che ho sempre criticato) lo ha privato molto probabilmente di TRE successi: WC Mtb, Mondiale MTB e Ciclocross, incassando un penoso ritiro ( penoso per la fatica che ha dovuto fare per terminare per onor di firma). Poi non è andato neanche a provare il Test Olimpiadi MTB a Tokyo a cui pare punti l’ anno prossimo. Secondo me è ora che faccia una scelta: non può pretendere di correre in 3 discipline ai massimi livelli. Va bene il ciclocross come preparazione invernale, ma poi se sceglie la strada che ci si dedichi… perchè quegli ultimi 12 km. del Mondiale che lo hanno segato possono sempre ripetersi. Ed ha un palmares su strada prestigioso da difendere, tanto che tutti gli corrono contro… un pò come Sagan 🙂

    • Luca Saugo

      28 Ottobre 2019 at 05:41

      Diciamo che nel ciclocross ha comunque alla portata tre successi prestigiosi: Mondiale, Europeo e DVV Verzekeringen Trofee. In quest’ultimo partirà con l’handicap, dato che salterà il Koppenbergcross di questo venerdì, ma l’anno scorso, proprio al Koppenbergcross (unica gara persa su 34 disputate), andò in crisi e perse da Aerts 4’12” (più abbuoni), ma poi rimontò nelle prove successive e vinse con 1’26” sul belga. Saltando la gara di mercoledì inizierà con 5 minuti sul groppone, ma ha lo spazio per rimontare (le altre gare di DVV le farà tutte, come previsto nel suo contratto). E’ un po’ un peccato che abbia rinunciato al Superprestige, ove avrebbe potuto ottenere il quinto successo della carriera e superare Hennie Stamsnijder nella classifica dei plurivincitori (al momento sono entrambi secondi con Nys, irraggiungibile, primo a quota 13). La Coppa del Mondo, invece, l’ha sempre un po’ snobbata (2017/2018 a parte). Ad ogni modo, già da quest’anno ha fatto una scelta abbastanza netta, alleggerendo molto il suo calendario invernale. Non credo che rinuncerà mai al cross in toto, il Mondiale resta uno degli obiettivi principali del suo 2020 e penso che, sotto sotto, sogni, un giorno, di eguagliare Eric De Vlaeminck (certo, è ancora lunghissima). Però la strada, dal 2021, avrà la precedenza assoluta (la MTB potrebbe proprio mollarla, ahimè).

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