Ciclismo

Davide Cassani: “Olimpiadi e Mondiali adatti a Vincenzo Nibali, la Trek può ringiovanirlo. Preoccupato per le Professional”

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Davide Cassani non si ferma mai. Sempre in viaggio, da una parte all’altra del mondo, per valorizzare la Nazionale di ciclismo tout court, dalla strada alla pista, passando per ciclocross e mountain bike. I risultati testimoniano di un lavoro che, negli anni, ha prodotto frutti tangibili, su tutti la rinascita del settore pista e una ventata di novità che, attraverso scelte coraggiose come la riesumazione del Giro d’Italia Under23, ha ridato smalto e brillantezza al vivaio tricolore. Con due titoli europei in bacheca (senza dimenticare l’oro ai Giochi Europei 2019), è mancata all’appello la ciliegina sulla torta di un trionfo ai Mondiali ed alle Olimpiadi, obiettivi accarezzati a lungo e solo sfiorati. Due traguardi su cui il commissario tecnico romagnolo è già focalizzato anima e corpo in vista di una stagione 2020 che si annuncia intensissima.

Un mese dopo i Mondiali nello Yorkshire, come si sente di giudicare la medaglia d’argento di Matteo Trentin?
Le sensazioni sono le stesse di un mese fa, questo è lo sport, si vince e si perde. Non ho nessun rammarico, alla fine bisogna guardare avanti e proiettarsi sul futuro, consapevoli che abbiamo fatto una bella corsa. I ragazzi sono stati fantastici, davvero non ho nulla da recriminare“.

Pensa che Giulio Ciccone sia il nome nuovo per l’Italia nelle corse a tappe?
Sono curioso di vedere Giulio Ciccone nel 2020, quest’anno è stato molto bravo. E’ andato forte sia al Giro sia al Tour, nonostante una caduta. Ha scoperto il Tour e fatto parte di una grossa squadra, credo che abbia margini di miglioramento. Inoltre mi può interessare molto con Mondiali e Olimpiadi che saranno per scalatori“.

Olimpiadi e Mondiali che si disputeranno in un arco temporale di due mesi: è possibile presentarsi al massimo della forma in entrambi gli appuntamenti?
Bisognerà fare delle scelte. Non è che puoi pensare a Giro d’Italia, Olimpiadi, Vuelta e Mondiali. Bisognerebbe forse sacrificare la prima parte della stagione, ma avremo tempo per pensarci“.

Vincenzo Nibali sarà il faro dell’Italia nei due grandi appuntamenti del 2020?
I percorsi sono per Vincenzo Nibali, credo abbia la possibilità di essere uno dei nostri leader. Ha un po’ il dente avvelenato, ha perso le Olimpiadi di Rio 2016 per una caduta e forse anche i Mondiali di Firenze 2013 per lo stesso motivo. Sarà la sua ultima occasione per vincere con la Nazionale, anche se sarà complicato. Prima comunque penseremo alle Olimpiadi e dopo ci concentreremo sui Mondiali“.

E’ prevedibile ipotizzare un Vincenzo Nibali che, sulle orme dello spagnolo Alejandro Valverde, possa continuare a vincere sino a 40 anni?
Sono sicuro che sarà ancora competitivo perché ha voglia di allenarsi ed ha fame di vittorie, inoltre lo stimolo di una squadra nuova può ringiovanirlo. Con il preparatore Slongo si trova bene ed inoltre avrà Luca Guercilena che è un ottimo team-manager. Di sicuro mi aspetto che Vincenzo Nibali sia ancora protagonista per un paio di stagioni, anche perché ne abbiamo bisogno“.

Quinto ai Mondiali 2018, quarto nella rassegna iridata 2019: lei sembra l’unico a riuscire a valorizzare un corridore come Gianni Moscon. Come se lo spiega?
Non so se sono io o la maglia azzurra a gasare Gianni Moscon, con noi è stato sempre fantastico. Sempre. Per questo ho creduto in lui nonostante non avesse fatto granché nel corso dell’anno. Gianni ha trovato le ragioni ad un rendimento sottotono e sono convinto che nel 2020 andrà veramente forte. Un anno storto può capitare“.

Si parla molto dei giovani fenomeni stranieri, eppure anche in Italia si assiste ad un certo fermento con corridori del calibro di Andrea Bagioli, Alberto Dainese, Andrea Piccolo ed Antonio Tiberi. Si può pensare positivo per il futuro? 
Non era mai successo che 8 ragazzi passassero in squadre World Tour e altri 10-12 in team Professional. Il nostro vivaio è vivo e potremmo sfruttare questa grande occasione. Però sono un po’ preoccupato se guardiamo ancora più lontano perché avremmo bisogno di una squadra italiana nel World Tour, inoltre spero che le nostre Professional vadano avanti perché è grazie a loro se riusciamo a valorizzare tanti corridori. Speriamo che la nuova riforma non vada a penalizzarle. Gianni Savio sta lavorando per portare la Androni nel World Tour? Faccio il tifo per lui“.

federico.militello@oasport.it

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Foto: Lapresse

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