Formula 1

F1, Charles Leclerc: “Sono contento per il mio primo anno in Ferrari, ma non ho finito! Voglio vincere ancora”

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Charles Leclerc ha ormai imboccato l’ultima curva della sua prima stagione in Ferrari, la sua seconda in assoluto nel meraviglioso mondo della Formula Uno. Per il monegasco, quindi, è già tempo di primi bilanci personali e con la scuderia di Maranello. L’occasione per dare uno sguardo a questo nuovo giovane talento della F1 è stata una lunga intervista rilasciata al sito motorsport.com. Una vera e propria chiacchierata a 360 gradi con il vincitore delle gare di Spa e Monza. Un campione che sta sbocciando in maniera clamorosa giorno dopo giorno e al quale, come ammette in prima persona, la vita è letteralmente cambiata negli ultimi dodici mesi.

“Mi sento bene, sto attraversando un periodo molto bello della mia carriera. Nel breve volgere di un anno tutto per me è mutato, e non di poco. Dal punto di vista personale diventare un pilota Ferrari è stato un cambiamento notevole. Ma, soprattutto, dopo aver vinto in F1, la gente mi ha visto sul podio, ed oggi mi capita di essere riconosciuto quando sono in giro. Anche sul fronte professionale ci sono novità. Nei primi tempi ho dovuto abituarmi ad interagire con tante persone, e nei primi momenti non è semplice, perché hai paura di dire una cosa sbagliata, ma poi mi sono abituato”.

Il rapporto all’interno del team sembra perfetto, specialmente con i tecnici del team con il Cavallino Rampante. “All’inizio c’è sempre un po’ di soggezione, è stato così anche quando sono arrivato in Alfa Romeo, ma la squadra era più piccola e mi sono ambientato subito, mentre in Ferrari è stata un’altra storia. Nelle prime gare non ho osato dire cosa avrei voluto, cercando di adattarmi alla monoposto. Poi gara dopo gara ho visto che anche la squadra era ben disposta nel cercare di venirmi incontro, così ho colto l’opportunità per dire cosa avrei voluto, e abbiamo lavorato insieme in quella direzione. Se non hai la relazione giusta con i tuoi tecnici è un problema, devi essere sintonizzato completamente con chi lavora per te”.

In questa annata, i miglioramenti più evidenti di Leclerc si sono visti per quanto riguarda le qualifiche. “Ho cambiato l’approccio nella mia testa. Prima davo sempre il 100%, in ogni situazione, ma quando sei sempre al limite ragioni di meno. Adesso uso la Q1 e la Q2 per prendere le ultime informazioni, verificando in ogni curva se c’è qualcosa da limare, e poi provo a mettere tutto insieme nella Q3”.

La Ferrari aveva chiuso una prima parte di campionato quanto mai deludente. Dal ritorno in pista di Spa, invece, tutto sembra cambiato. “Siamo tutti sorpresi nel vedere il grande passo avanti che abbiamo confermato nelle ultime gare. La squadra ha fatto un lavoro assolutamente incredibile. A Monza è arrivata la power unit (spec 3) che ha confermato un grandissimo lavoro, ed anche il pacchetto aerodinamico portato a Singapore ha fornito dei grandi risultati, superando anche le attese”.

Tra Singapore e Sochi si sono intravisti i primi scricchiolii interni con Sebastian Vettel, con i team radio che hanno dominato la scena. “A Marina Bay ho sbagliato e non mi spaventa, a Singapore eravamo primi e secondi, però io con l’adrenalina ho esagerato un po’. La mattina mi alzo e penso a vincere, vado a letto la sera e penso a vincere, e quando sono in monoposto non posso che pensare a vincere. I rapporti interni sono chiari, com’è normale che sia: io voglio battere Seb, e Seb vuole battermi, ma gli interessi della squadra hanno la priorità”.

La maggiore capacità del monegasco sembra capire dove migliorare e come metterlo in atto. “È la testa che fa tutto, analizzo ogni cosa che faccio per capire se posso far meglio, è così che ho sono cresciuto negli anni. Quando metto la macchina a muro, come in Germania, capisco subito che è colpa mia, non posso che prendermela con me stesso. Per crescere devi capire ed ammettere i tuoi errori”.

Il momento più alto, ovviamente, il successo di Monza. Un bagno di folla che ha stravolto l’annata dell’ex campione della F2.  “Non ho dormito quella sera. Ci ho provato ma non ce la facevo, così ho guardato mille volte le immagini della premiazione con la gente che cantava l’inno, è stato pazzesco. È stata una settimana molto, molto speciale, iniziata a Milano con l’incredibile pubblico arrivato in piazza Duomo per la festa Ferrari. Sentire la gente urlare il tuo nome, ti colpisce, non mi aspettavo quel calore da parte del pubblico. I tifosi sono unici ovunque andiamo, e sostengono tutta la squadra, non solo i piloti”.

Il bilancio personale del ferrarista è chiaro. “Sono contento, il mio target principale era avere un’evoluzione durante il campionato, ed ovviamente non ho ancora finito il mio lavoro. Sarò contento se da qui alla fine del Mondiale continuerò a crescere”. Ormai il nome di Leclerc è già entrato nel Gotha della F1. Un traguardo che non sembra spaventare il nativo di Montecarlo.  Mi fa piacere, non lo nego, ma devo ancora compiere 22 anni e so che ho tanti aspetti che posso migliorare ed affinare”.

 

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alessandro.passanti@oasport.it

Twitter: @AlePasso

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