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Formula 1

F1, GP Giappone 2019: harakiri Ferrari in partenza, Bottas ringrazia e vince. Titolo costruttori alla Mercedes, Leclerc 7° penalizzato

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Troppo facile parlare di harakiri, ma il Gran Premio del Giappone 2019 di Formula Uno per la Ferrari assomiglia molto al ben noto suicidio che i samurai compivano quando si erano macchiati di qualcosa di particolarmente grave o disonorevole. Sportivamente parlando, infatti, il paragone ci sta tutto. Le due Rosse avevano conquistato nel corso della mattinata una doppia prima fila letteralmente scintillante, mettendo le Mercedes in ginocchio. Per sfortuna delle vetture di Maranello, tuttavia, Sebastian Vettel e Charles Leclerc in quella posizione di partenza si sono letteralmente piantati, regalando per l’ennesima volta in questa stagione campo libero agli avversari.

Valtteri Bottas ne approfitta immediatamente e vola a vincere una prova che, senza quel doppio ko al via, sarebbe stata decisamente più complicata. Per il finlandese arriva il sesto successo della carriera ed il terzo stagionale; il primo dopo il trionfo in Azerbaijan di fine aprile. Per la scuderia di Brackley, inoltre, si può festeggiare con pieno merito il sesto titolo costruttori consecutivo, andando a pareggiare il filotto della Ferrari tra il 1999 ed il 2004, grazie anche al terzo posto di Lewis Hamilton che chiude a 11.7 secondi e, soprattutto, negli scarichi di un coriaceo Sebastian Vettel (Ferrari).

Quarta posizione a un minuto per un ottimo Alexander Albon. Il thailandese è l’unico a portare al traguardo una Red Bull, dato che il suo compagno Max Verstappen è stato costretto al ritiro in avvio di gara, quindi quinta posizione a 1:09 per lo spagnolo Carlos Sainz (McLaren), mentre è sesto ad un giro Charles Leclerc (Ferrari) autore di una prova che subito si è trasformata in un calvario. Posizione che poi è mutata per il provvedimento a carico del pilota del principato per quanto accaduto al via con Verstappen (15″ di penalità) e dunque settima piazza per lui.

LA GARA

Allo spegnimento dei semafori pessima partenza di entrambe le Ferrari (con Sebastian Vettel che si rende protagonista addirittura di un jump start) che vengono superate immediatamente da Valtteri Bottas che prende per primo curva 1. Ci provano anche Lewis Hamilton e soprattutto Max Verstappen, che attacca con troppa decisione Charles Leclerc in curva 2, ma finisce fuori pista dopo un contatto con il monegasco. La monoposto numero 16 appare danneggiata, con l’ala anteriore completamente aperta sul lato esterno.

Leclerc è, infatti, costretto a tornare ai box nel corso del giro numero 4 per montare le gomme medie, dopo che poco prima il pezzo pericolante della sua ala anteriore era andato a schiantarsi sulla monoposto di Hamilton che, suo malgrado, vedeva lo specchietto retrovisore volare via. Dopo tutte queste emozioni arriviamo al settimo giro (sui 53 previsti) con Bottas che conferma il suo ottimo passo gara messo in mostra venerdì e stacca Vettel di 2.5 secondi, mentre Hamilton insegue a 5.0. Alle loro spalle Sainz è già a 13.0, quindi Albon e Gasly. Nelle retrovie Leclerc è 16esimo dopo aver superato Verstappen (che sarà poi costretto al ritiro nel giro numero 15) con un duello da cuori forti in rettilineo, ma con una SF90 che non è rimasta indenne dopo il contatto iniziale.

Fuori da ogni problema prosegue la corsa di Bottas che al 14esimo giro porta il suo margine a 4.1 su Vettel, con il campione del mondo che si porta a 1.7 dal tedesco. A questo punto tutto sarà deciso dalle strategie, con una o due soste ai box, con il ferrarista che non viene sanzionato per il rischio di falsa partenza, non avendo superato il limite del sensore al via. Il tedesco, però, crolla a livello di prestazioni e si ferma al giro numero 17 per montare un altro paio di soft. Nella tornata successiva tocca al leader della gara, ma la sua scelta vira sulle medie. Nel frattempo Leclerc risale in nona posizione a suon di sorpassi, con Hamilton che prova ad allungare al massimo il suo stint. L’inglese perde secondi su secondi e si ferma al 22esimo giro per montare, a sua volta, gomme medie, collocandosi alle spalle di Vettel.

Si giunge a metà gara, con Bottas comodamente in vetta con oltre 11 secondi sul numero 5 della Ferrari, mentre al terzo posto rimane il campione del mondo a quasi 20. Quarto Sainz, quindi Albon, Ricciardo e Leclerc, risalito fino alla settima posizione. A questo punto la scuderia richiama il monegasco ai box per l’ultimo stint, da effettuarsi con le soft. Il suo compagno di team fa lo stesso al 32esimo giro per chiudere con le gomme marchiate di giallo.

Il momento clou della gara di Suzuka arriva alla 37esima tornata con il leader che effettua il suo secondo pit-stop per montare gli pneumatici soft. Il nativo di Nastola rientra in scena alle spalle del compagno a circa 9 secondi, con Hamilton che effettua la sua seconda sosta al giro 43. Il cinque volte iridato stampa il nuovo record della pista in gara (che resisteva dal 2005) con un sontuoso 1:30.983 e si mette alla caccia di Vettel. Leclerc viene richiamato per la terza volta e riprende il suo calvario dalla sesta posizione. Hamilton si mette in scia del tedesco e le prova tutte per conquistare la piazza d’onore, ma non ha modo di compiere il sorpasso, mentre il suo vicino di box taglia il traguardo festeggiando.

 

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alessandro.passanti@oasport.it

Twitter: @AlePasso

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Foto: Lapresse 

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