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F1, la FIA non sa dare una spiegazione sul pasticcio della bandiera a scacchi anticipata di Suzuka

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Valtteri Bottas ha vinto il Gran Premio del Giappone 2019 di Formula Uno. Ok, questo lo sanno tutti. Molti, però, non sanno come tutto ciò sia avvenuto. Il pilota della Mercedes, infatti, è stato eletto vincitore con un giro d’anticipo su quanto previsto. Come mai? Al momento nemmeno la FIA sa dare una spiegazione realistica sul pasticcio di Suzuka, ma andiamo con ordine.

Dopo una gara condotta al comando senza intoppi il finlandese ha tagliato il traguardo del 52esimo giro, sui 53 previsti, e si è visto sventolare davanti la bandiera che sancisce la fine della gara. In quel modo tutto si deve considerare concluso, e infatti Sergio Perez è risultato classificato nonostante fosse finito a muro nel corso di quella che, a tutti gli effetti, sarebbe dovuta essere l’ultima tornata. Una situazione che non si verificava dal Gran Premio del Canada 2018, quando alla modella Winnie Harlow fu imposto di sventolare la bandiera a scacchi con un giro di anticipo.

La FIA, ovviamente, ha immediatamente dato il via ad una indagine interna per spiegare l’accaduto e chi, e perché, abbia commesso questo grave passo falso. Il direttore di gara Michael Masi non sa ancora dare una risposta chiara ed esauriente. “Da quanto abbiamo potuto vedere, è stato un errore del sistema (da quest’anno si utilizzano pannelli luminosi per decretare la fine della corsa) – le parole di Masi riportate da it.motorsport.com – Si tratta di qualcosa su cui dobbiamo investigare. Non sto facendo ipotesi su cosa sia o non sia stato. E’ stato certamente un errore del sistema di bandiere nel quale c’è un doppio input – automatico e umano – dunque è troppo presto per fare speculazioni su cosa possa aver generato l’errore”.

Ad ogni modo Masi comprende la gravità di quanto accaduto a Suzuka ed è lapidario su ciò che avverrà in futuro. “Dovremo capire esattamente cosa sia successo, ricostruire tutto e partire da quello. E’ stato un caso sfortunato, sono il primo a dirlo. Siamo orgogliosi di fare le cose perfettamente, ma è una di quelle situazioni mai successe prima legate alla bandiera a scacchi. Ora non dobbiamo fare altro che indagare sul perché sia potuto accadere tutto ciò”.

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alessandro.passanti@oasport.it

Twitter: @AlePasso

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