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Formula 1
F1, Mondiale 2019: mentre Valtteri Bottas blinda il suo secondo posto, la Ferrari spreca l’ennesima chance
Il Gran Premio del Giappone 2019 di Formula Uno ci ripropone un Valtteri Bottas come non si vedeva da diversi mesi ma, contemporaneamente, una Ferrari molto ben conosciuta. Quando tutto sembra puntare verso il sereno per la scuderia di Maranello, infatti, qualcosa riesce sempre ad andare storto ed a portare qualche nuvola. Nel caso del weekend di Suzuka, poi, non è stata nemmeno colpa del tifone Hagibis che ha costretto la cancellazione completa del sabato nipponico.
No, troppo spesso è lo stesso team con il Cavallino Rampante a farsi male da solo. Le due ultime uscite, per esempio, hanno messo in mostra una notevole galleria di guai. Strategie studiate e poi rinnegate, team radio al vetriolo, guasti al motore, fino alla mattinata di ieri, con una partenza da incubo per le due Rosse, che si sono giocate ogni chance di vittoria (e figuriamoci di doppietta) quando si stavano spegnendo addirittura i semafori della pista giapponese.
Un ennesimo calcio al secchio del latte. Una chance che Charles Leclerc e Sebastian Vettel erano stati in grado di crearsi nel corso delle qualifiche ma che, come detto, non hanno saputo sfruttare. E non si tratta certamente della prima volta. Purtroppo, quando si vuole sfidare una rivale come la Mercedes, tutte queste concessioni non si possono compiere. Per nulla. Il team di Brackley, come a Sochi, gentilmente accoglie il regalo e va nuovamente a ritoccare i suoi libri dei record.
Dopo la prova di Suzuka, infatti, le Frecce d’argento hanno conquistato il sesto titolo Costruttori consecutivo. Un traguardo straordinario, che va a pareggiare quanto fatto dalla Ferrari tra il 1999 ed il 2004 nel pieno dell’epopea di Michael Schumacher. Un team che prosegue come un carro armato, sbagliando il minimo sindacale e proponendo sempre i propri due piloti al massimo delle loro possibilità.
Così è stato anche in Giappone. Valtteri Bottas si è meritato il suo terzo successo dell’annata e ha potuto raggiungere quota 274 punti, a 64 punti da Lewis Hamilton che, con i suoi 338, vede ormai il suo sesto titolo iridato della carriera. Il finlandese con questo bottino allontana gli inseguitori, con Charles Leclerc terzo con 221 punti, ben 53 in meno del nativo di Nastola, quindi Max Verstappen e Sebastian Vettel con 212.
I discorsi, quindi, sono ampiamente chiusi. La Mercedes piazzerà l’ennesima doppietta e si preparerà per il 2020 con rinnovata fiducia. Dall’altra parte del ring, invece, la Ferrari concluderà il suo campionato con la consapevolezza di avere svoltato dopo la sosta estiva, di avere conquistato cinque pole position di fila e tre successi ma che, ancora una volta, qualcosa in più si poteva e doveva fare. Come dice il proverbio “Chi è causa del suo male pianga se stesso”. Un motto che a Maranello ronza fin troppo nella mente di tecnici, piloti ed ingegneri.
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alessandro.passanti@oasport.it
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Foto: Lapresse