Artistica

Ginnastica, dall’oro di Vanessa Ferrari all’antologia delle Fate: qual è la più grande impresa dell’Italia femminile?

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L’Italia della ginnastica artistica femminile può annoverare tre grandi imprese nella sua storia: Vanessa Ferrari che si laurea Campionessa del Mondo all-around nel 2006, la squadra che vince gli Europei di Volos 2006, le Fate che si mettono al collo la medaglia di bronzo nella gara a squadre dei Mondiali di Stoccarda 2019. Tre cioccolatini spalmati negli ultimi tredici anni che hanno portato la Polvere di Magnesio azzurra davvero in un’altra dimensione, in precedenza c’erano stati davvero pochissimi risultati di rilievo internazionale tanto che quando una stoica Ilaria Colombo si qualificò alla finale sulla trave ai Mondiali 2002 si gridò (giustamente) al miracolo sportivo visto che un’azzurra non raggiungeva un atto conclusivo iridato da mezzo secolo.

Siamo ancora in estasi per la magia compiuta dalle Fate oggi pomeriggio alla Schleyer Halle ma qual è l’impresa più bella della storia della ginnastica italiana in rosa? Tutto è iniziato da Vanessa Ferrari, una fuoriclasse dal talento puro che ha segnato (e segna ancora oggi…) un’epoca: se l’artistica azzurra è arrivata a questo punto molto del merito è della Cannibale che si allenava in un palestra non certo di prim’ordine e che dal nulla riuscì a salire sul tetto del Pianeta, come mai nessuna “europea centrale” era riuscita a fare. La notte di Aarhus è indelebile nei cuori di chi ama la ginnastica, la rotazione finale al corpo libero e il Nessun Dorma sono una pietra miliare di questo sport alle nostra latitudini: il trionfo nel concorso generale, quello che premia l’atleta più completa, è qualcosa di davvero speciale e che riscrive i libri. Dopo quel giorno sono arrivati il PalAlgeco e tutto il resto.

Pochi mesi prima la bresciana aveva festeggiato il titolo continentale con la squadra, surclassando Russia e Romania in una finale al cardiopalma: uno scricciolo di ancora 15 anni, affiancata da Lia Parolari, Monica Bergamelli, Federica Macrì, Carlotta Giovannini, salì sul gradino più alto del podio davanti a due corazzate e suonò l’Inno di Mameli. Ci ricordiamo ancora quegli abbracci a bordo pedana tra le ragazze ed Enrico Casella, come ci ricordiamo la corsa di Vanessa verso il Guru che la prese al collo. E ci ricorderemo per sempre i salti di gioia di Giorgia Villa, Asia D’Amato, Alice D’Amato, Elisa Iorio, Desiree Carofiglio quando è uscito il punteggio finale: Italia terza davanti alla Cina, bronzo nel team event, si è scritta la storia a 69 anni di distanza dall’ultimo podio iridato, quando la ginnastica era un’altra cosa. Qual è la vostra impresa ginnica preferita?

 

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Foto: Simone Ferraro/FGI

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