Artistica

Ginnastica, Mondiali 2019: Italia, ci hai fatto saltare le coronarie. Finale al cardiopalma, una squadra forte e olimpica ma quella trave da incubo…

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L’Italia femminile si è qualificata per la Finale a squadre dei Mondiali 2019 di ginnastica artistica. Due giorni fa non sarebbe stata una notizia clamorosa vista l’elevata caratura della nostra Nazionale che vale tranquillamente la top-eight a livello internazionale. Questa sera è invece una gradita sorpresa perché, oggettivamente, dopo la gara di stamattina non ci speravamo più: 161.931 non sembravano sufficienti, eravamo sull’orlo del baratro, abbiamo incrociato le dita per tutto il giorno, Giappone e Brasile ci sono finiti alle spalle, le Fate si sono guadagnate l’atto conclusivo perdendo qualche capello dalle loro folte chiome bionde per due e more per tre (Enrico Casella, con simpatia, non ha di questi problemi).

La nostra Nazionale si è salvata per il rotto della cuffia (34 millesimi di vantaggio sulla Germania) e martedì pomeriggio tornerà in pedana per il riscatto: questa squaddra può tranquillamente valere i 165 punti abbondanti, l’obiettivo concreto è quello di lottare per essere tra le prime cinque mentre la medaglia è praticamente impossibile vista l’acclarata superiorità di USA, Cina e Russia. Usciamo da questa caldissima giornata di Stoccarda con tre suggestioni sull’Italia.

– UNA ROTAZIONE DRAMMATICA – Che incubo alla trave: 36.999 di parziale, tra le prime 12 squadre solo la Spagna ha fatto peggio. In quei 10 minuti da brividi, sull’attrezzo più ostico dell’artistico femminile, quello in cui l’errore è sempre dietro l’angolo, sono arrivate tre cadute una dietro l’altro: si potevano vanificare i sacrifici di un anno intero di lavoro, quelli che stanno dietro alla mera esecuzione in campo gara (ma è quella che si deve valutare…). Una squadra che vuole puntare in alto non può permettersi tre cadute sullo stesso attrezzo, si sprofonda in un attimo: oggi ci ha salvato parzialmente una magnifica Elisa Iorio ma occorre essere più precise, non solo martedì ma anche in futuro bisogna lavorare su queste sbavature. Oggi comunque è stato chiaro a tutti quanto l’artistica sia in grado di regalare sorprese: basta un attimo per andare in tilt e per saltare in aria, Giorgia Villa ha sbagliato e poi Asia D’Amato e Desiree Carofiglio non sono riuscite a reagire.

– QUALIFICAZIONE OLIMPICA – Era l’obiettivo della vigilia, alla fine dei conti bastavano i 159.021 punti della Spagna per volare a Tokyo 2020: sono numeri bassi ma l’eliminazione di Brasile e Romania fa notizia. L’Italia stacca il pass per i Giochi per la quarta volta consecutiva, senza nessuna difficoltà e con ben quattro punti di margine sulla prima delle escluse. Le Fate possono prenotare il biglietto per il Giappone, era il sogno da avverare e ci sono riuscite con le loro forze lavorando alacremente: si andrà ai Giochi per cercare qualcosa di importante ma bisogna crescere ancora molto, la gara di oggi lo insegna.

– UNA SQUADRA FORTE MA… – 43.666 al volteggio (terzo punteggio assoluto inferiore solo a USA e Francia), 42.566 alle parallele (scartando un 14.000 di lusso): sono parziali da formazione di primissima fascia. I doppi avvitamenti alla tavola sono una certezza, i D Score sugli staggi sono elevatissimi: sui due punti di forza l’Italia è intoccabile. Il ma viene su trave e corpo libero su cui si stava lavorando ma c’è ancora tanto da fare: le difficoltà sui 10 cm sono state alzate (da Giorgia Villa su tutte, senza cadere sarebbe entrata in finale di specialità) ma servono ulteriori passi in avanti, la scelta delle tre diagonali acrobatiche al quadrato (contro il massimale di quattro concesso dal regolamento) è stata corretta per evitare delle sbavature e puntare sulla pulizia di esecuzione ma sicuramente ci saranno delle modifiche in ottica cinque cerchi.

 

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FIDAL/Colombo

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