Artistica

Ginnastica, Mondiali 2019: la magia della piccola Italia. Ora il sogno Olimpiadi: si può replicare il bronzo a squadre?

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L’Italia ha lavorato alacremente negli ultimi tre-quattro anni con l’obiettivo di arrivare ai vertici, il sogno di Enrico Casella era quello di avere una squadra competitiva in grado di lottare per una medaglia alle Olimpiadi di Tokyo 2020. Per cercare l’impresa nella gara più prestigiosa della ginnastica artistica, il confronto tra Nazioni che scalda sempre il cuore degli appassionati e degli addetti ai lavori, c’era bisogna di forgiare un gruppo solido, compatto e coeso che potesse contare su delle individualità dall’elevato tasso tecnico. Per puntare in alto nel team event servono almeno quattro elementi di lusso e trovarli alle nostre latitudini non è mai stato semplice, fino all’avvento delle Fate: quattro ragazze della classe 2003 che sono cresciute a Brescia passo dopo passo costruendo l’impresa di ieri mattone su mattone.

Il sogno erano i Giochi, si sperava di fare l’exploit in Giappone e invece le azzurre ci sono riuscite con un anno di anticipo conquistando il bronzo ai Mondiali di Stoccarda. La ginnastica artistica ha una nuova squadra di punta che arriva dal Bel Paese, ieri elogiata anche dagli americani, che hanno quasi “abbandonato” il quinto sigillo di Simone Biles e compagne per applaudire la magia del quintetto guidato da Giorgia Villa. Ora è inutile negarlo, si sogna di ripetere questa apoteosi tra nove mesi alle Olimpiadi: vincere è difficile, confermarsi lo è ancora di più, ma l’appetito vien mangiando e questa Italia ha tantissima fame.

Per puntare all’alloro a cinque cerchi bisognerà crescere ancora anche perché tutte le avversarie si miglioreranno, pensiamo ad esempio al Giappone padrone di casa (male in questa edizione iridata anche per l’assenza di Mai Murakami), alla Cina che avrà voglia di rivalsa dopo lo smacco di ieri, alla Gran Bretagna che però sembra in leggera flessione, alla Francia che cercherà la gara pulita (ieri tre cadute come le asiatiche, la nostra Nazionale è stata bravissima ad approfittarne). L’Italia, che non ha concluso nemmeno così lontano dalla Russia, ha ancora ampi margini di crescita alla trave, dove deve stabilizzare i propri esercizi e poi può ancora fare un importante salto in avanti al corpo libero (quattro diagonali e più pulizia in esecuzione? Su questo attrezzo si può fare ancora molto).

Domani la finale all-around di questa rassegna iridata con Giorgia Villa ed Elisa Iorio, poi si tornerà a Brescia (purtroppo non ci sono Finali di Specialità da disputare nel weekend, ma si farà il tifo per Marco Lodadio agli anelli) e lì si continuerà a lavorare: la stagione è finita (salvo meeting e amichevoli di fine anno dall’importanza marginale), il mirino è già ufficialmente puntato verso le prossime Olimpiadi, dove questa Italia vuole stupire il pianeta ancora una volta. Ai Giochi prenderà parte una compagine di quattro elementi, contro i cinque visti ai Mondiali, ci sarà dunque bisogno di quattro all-arounder e le convocazioni sembrano già fatte: Giorgia Villa, Asia D’Amato, Alice D’Amato, Elisa Iorio. L’ingiustizia di un regolamento tutto da rivedere.

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Foto: Simone Ferraro/FGI

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