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Ginnastica, Mondiali 2019: Marco Lodadio, il Cavaliere del Castello che esalta l’Italia. Argento da campione, ora le Olimpiadi. Chi è l’azzurro?

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Cavaliere del Castello, dodici mesi fa. Custode del Regno, oggi. Gli appellativi per Marco Lodadio possono sprecarsi: l’anno scorso si rivelò al Pianeta della Polvere di Magnesio conquistando la medaglia di bronzo ai Mondiali sugli amati anelli; in questo pomeriggio non solo ha saputo confermarsi ma anzi si è migliorato come soltanto i fuoriclasse riescono a fare, ha scalato un ulteriore gradino del podio iridato e si è messo al collo un argento meraviglioso agli anelli a ulteriore conferma del suo infinito talento. Oggi l’azzurro ha custodito saggiamente il regno, lo ha difeso dagli assalti stranieri, lo ha fatto con una classe innata, con un talento cristallino, con una caparbietà infinita, con un carisma da vero numero 1 e non è un caso se è stato l’unico capace di confermarsi rispetto a quanto successo a Doha (oggi il greco Eleftherios Petrounias e il brasiliano Arthur Zanetti sono tornati a casa a mani vuote).

Marco piace per un semplice motivo: è un ragazzo genuino, limpido, cristallino. Un uomo con pochi fronzoli e tanta sostanza, un gentiluomo nella sua estrema semplicità: potrebbe essere il tranquillo vicino di casa che trovate sul pianerettolo e vi aiuta a portare la spesa con i suoi possenti muscoli, regalandovi uno dei suoi proverbiali sorrisi. Lunedì sera era estremamente amareggiato perché da capitano non era riuscito a trascinare la squadra alle Olimpiadi, un dannato mezzo punto ha tenuto fuori i Moschettieri dai Giochi e lui sentiva tutta la responsabilità del caso nonostante avesse dato davvero l’anima ma si rammaricava per la caduta al volteggio. Questo pomeriggio ha ritrovato la giusta concentrazione, è salito sul castello anche per i compagni, ha eseguito un esercizio meraviglioso stoppando l’uscita: semplicemente impeccabile, la sublimazione di mesi e mesi in palestra, senza vacanze estive, senza distrazioni.

Il lavoro è sempre stato il punto di forza del’allievo di Gigi Rocchini che ha messo nuovamente il suo sigillo al termine di una stagione semplicemente indimenticabile: argento agli Europei, oro agli European Games, argento ai Mondiali. E non siamo di parte se affermiamo che oggi avrebbe meritato il titolo, gli è stato preferito il turco Ibrahim Colak per appena 33 millesimi ma il 14.900 di Marco Lodadio è di rilievo. Con due medaglie iridate eguaglia Andrea Coppolino (2 bronzi), si porta all’inseguimento di Matteo Morandi (4 bronzi) ed è il nuovo Signore degli Anelli, il soprannome dato al mito Jury Chechi (5 ori iridati e uno olimpico).

Il nativo di Frascati, tesserato per la Ginnastica Civitavecchia e arruolato con l’Aeronautica Militare, è un ragazzo d’oro, un grande lavoratore che in silenzio e senza troppi proclami è riuscito a scalare le gerarchie, partendo dalle varie tappe della World Challenge Cup, facendosi un nome davanti alle giurie, venendo apprezzato per la sua classe al castello. Si distingue per l’elevatissimo D Score (6.3), per la capacità di tenere bene le posizioni di forza, per la compostezza del gesto e oggi è riuscito a stoppare perfettamente anche l’uscita. E ora una sola unica missione: la medaglia alle Olimpiadi di Tokyo 2020, oggi ha ottenuto la qualificazione, tra nove mesi si va a caccia del bottino, anche l’oro non è miraggio per il nostro Cavaliere che vinse il premio speciale OA a fine anno (2018). Ci avevamo visto giusto, ti vogliamo un bene grande 9500 km, quelli che separano Stoccarda da Tokyo.

 

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Foto: Simone Ferraro/FGI

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