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Ginnastica, Olimpiadi 2020: le Fate vogliono riprovarci! Il bronzo ai Mondiali è un trampolino, l’Italia sogna il colpaccio a Tokyo

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Il mirino ora è già puntato sulle Olimpiadi di Tokyo 2020, mancano nove mesi all’evento più importante del quadriennio ma bisogna già incominciare a lavorare per farsi trovare pronti al grande appuntamento che andrà in scena nella capitale nipponica dal 24 luglio al 9 agosto. Le Fate sono tornate a Brescia nella giornata di ieri e hanno fatto festa per la medaglia di bronzo conquistata nel concorso a squadre dei Mondiali, l’impresa storica compiuta dalle ragazze di Enrico Casella ha già segnato un’epoca ma ora il sogno è quello di ripetersi nella rassegna a cinque cerchi: il progetto creato attorno ai fenomeni della classe 2003 era proprio stato pensato per arrivare in Giappone con l’obiettivo di giocarsela fino in fondo, le azzurre sono riuscite a fare saltare il banco un anno prima e ora intensificheranno la propria attività proprio per cercare un nuovo colpaccio e davvero entrare nella leggenda.

L’Italia ha conquistato soltanto una medaglia ai Giochi nel settore femminile, bisogna risalire ad Amsterdam 1928 quando le terribili ragazzine di Pavia guidate da Carla Marangoni (deceduta nel 2018, è stata a lungo la più anziata medagliata olimpica ancora in vita) conquistarono la medaglia d’argento alle spalle dell’Olanda (le tulipane passarono purtroppo alla storia perché l’allenatore e alcune ragazze vennero poi deportate nei lager nazisti). Sarà possibile sfatare un tabù quasi secolare? Indubbiamente questa Nazionale ha tutte le carte in regola quantomeno per provarci: doppi avvitamenti eccezionali al volteggio, esercizi alle parallele caratterizzati da un elevato D Score, bisognerà lavorare sulla concretezza alla trave e soprattutto ci sarà qualcosa da rivedere al corpo libero per essere ancora più competitive.

Le Fate si sono sedute al tavolo delle grandi corazzate, hanno battuto la Cina a Stoccarda e non sono arrivate così lontano dalla Russia, mentre gli USA sono inarrivabili per chiunque. Una cosa è certa: questa l’Italia darà battaglia alle Olimpiadi per scrivere una nuova pagina di storia, potranno farlo con un anno in più di esperienza nelle gambe che sicuramente avrà il suo peso e con più sicurezza nei propri mezzi. Le convocate? Giorgia Villa, Asia D’Amato, Alice D’Amato, Elisa Iorio: i quattro posti a disposizione saranno quasi sicuramente riempiti dalle ragazze della classe 2003 perché sono complete e abili sul giro completo, la particolare formula 4-4-3 in qualifica e 4-3-3 in finale non lascia spazio a molte variazioni per Enrico Casella, il Guru che vuole combinarla grossa ancora una volta.

A livello individuale in cosa si può sperare a Tokyo 2020? Giorgia Villa può essere una outsider nell’all-around e ha una trave meritevole di finale, puntare invece ad un atto conclusivo alle parallele asimmetriche è davvero molto difficile visto il livello della concorrenza, al volteggio potrebbe provarci Asia D’Amato, nel caso in cui decidesse di portare il secondo salto (non lo ha fatto ai Mondiali, agli Europei è arrivata quarta).

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Foto: Simone Ferraro/FGI

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