Ciclismo

Giro di Lombardia 2019: chi parteciperà? L’Italia punta su Vincenzo Nibali e Davide Formolo, presente anche Egan Bernal!

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Mancano solo sei giorni alla 113esima edizione del Giro di Lombardia, la classica autunnale più prestigiosa in assoluto. Come sempre, la startlist sarà di altissimo livello: d’altronde una vittoria nella Classica delle Foglie Morte vale una carriera. E lo è oggi più che mai, oltretutto, dato che negli ultimi 10 anni questa gara si è elevata ulteriormente e, al momento, è, insieme a Fiandre e Roubaix, una delle tre corse in linea, Mondiali e Olimpiadi escluse, più ambite dai corridori di tutto il mondo.

La startlist è veramente di primissimo livello e surclassa anche quella della Liegi-Bastogne-Liegi, la gara di un giorno che più di tutte, per storia e rango, può considerarsi la “competitor” del Giro di Lombardia. Saranno presenti, innanzitutto, tutti e tre i corridori che hanno vinto i grandi giri quest’anno. Vale a dire la maglia rosa Richard Carapaz (Movistar), il re del Tour de France Egan Bernal (Team Ineos) e quel Primoz Roglic che dopo la Vuelta ha dominato anche il Giro dell’Emilia sabato scorso, candidandosi come primo favorito per la Classica delle Foglie Morte.

Oltre a loro, peraltro, ci sono tanti altri campioni pronti a fare fuoco e fiamme tra le varie salite simbolo di questa gara, come il Civiglio e il Muro di Sormano. Citiamo, tra gli altri, il vincitore della sopraccitata Decana Jakob Fuglsang, i re di Milano-Sanremo e Parigi – Roubaix Julian Alaphilippe e Philippe Gilbert (Deceuninck-Quick Step), l’ex campione del mondo Alejandro Valverde e il 4° classificato dell’ultimo Giro d’Italia Mikel Landa (Movistar), il tedesco mai fuori dai primi 5 nelle tre classiche delle Ardenne Maximilian Schachmann (Bora-Hansgroe), il canadese già sul podio ai Mondiali, alla Liegi e al recente Giro dell’Emilia Michael Woods (EF Education First) e l’ex iridato Michal Kwiatkowski (Team Ineos).

La truppa azzurra è, ovviamente, molto nutrita. L’uomo di punta del nostro movimento è sempre Vincenzo Nibali (Bahrain-Merida). Lo Squalo dello Stretto qua ha vinto due volte (2015 e 2017), ma la recente controprestazione al Giro dell’Emilia ha fatto sorgere qualche dubbio sulla sua condizione. Un discorso simile va fatto anche per un altro favorito quale il campione d’Italia Davide Formolo (Bora-Hansgrohe), quest’anno 2° alla Liegi-Bastogne-Liegi, il quale dopo la brutta caduta che lo ha costretto a ritirarsi dalla Vuelta non è più riuscito a trovare il colpo di pedale dei giorni migliori. Entrambi, però, sono uomini da corse over 250 km proprio come il Lombardia, per cui è vietato darli per spacciati prima di sabato.

Chi, invece, sta molto bene è Diego Ulissi (UAE Team Emirates). Al recente Giro dell’Emilia ha concluso 6°, dopo aver fatto 4° e 2° al Gp de Quebec e al GP de Montreal solo poche settimane fa. Il corridore toscano, però, storicamente soffre le corse molto lunghe. E’ da vedere, dunque, se la sua attuale condizione è talmente buona da permettergli di non risentire di questo suo atavico tallone d’Achille. E’ in grande forma anche la coppia Trek-Segafredo composta da Gianluca Brambilla e Giulio Ciccone, entrambi in grande spolvero sabato scorso nella sopracitata classica emiliana. Il secondo, in particolare, potrebbe essere un outsider pericolosissimo, vista la sua grande generosità e il suo modo di correre sempre all’attacco.

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Foto: Valerio Origo

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