Ciclismo

Giro di Lombardia 2019, Vincenzo Nibali nelle retrovie. Cos’è successo allo Squalo? Condizione non al top e una borraccia…

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Non è stato il Giro di Lombardia di Vincenzo Nibali quello odierno. Anzi, è stato decisamente il suo peggior Lombardia da tempo immemore a questa parte. La gara dello Squalo è formalmente terminata sul Civiglio, dopo un piccolo incidente che lo ha costretto a perdere per un attimo le ruote del gruppo, sul quale, successivamente, è rientrato per qualche istante, prima di vedersi costretto ad alzare bandiera bianca in via definitiva quando i big hanno iniziato ad accelerare.

Che Vincenzo non si presentasse al via della Classica delle Foglie Morte con una grande condizione, ad ogni modo, era chiaro già dal Giro dell’Emilia, quando salendo verso il San Luca si staccò dai migliori e perse oltre 2 minuti in 2 km dal vincitore di quel giorno Primoz Roglic. La speranza dei suoi tecnici e dei tifosi era che Vincenzo, in una gara lunga come il Lombardia (ben 243 km), riuscisse a ritrovare il colpo di pedale dei giorni migliori grazie alle sue doti di fondo. Invece, l’impressione è che il messinese sia andato a spegnersi proprio col passare dei chilometri, dato che sul Muro di Sormano non aveva destato una brutta impressione.

La cause di questa debacle vanno ricercate su più fronti. Prima di tutto Vincenzo è in rotta con la Bahrain-Merida, sua attuale squadra, ormai da tempo, tanto che ha da mesi firmato con la Trek-Segafredo del vincitore odierno Bauke Mollema. La situazione sicuramente tesa che c’è tra le due parti deve avergli fatto perdere un po’ di serenità e, probabilmente, la testa è già da un’altra parte.

Dopodiché, Vincenzo, quest’anno, per la terza volta in carriera, dopo 2008 e 2016, ha corso Giro e Tour nella stessa stagione. Fare entrambi grandi giri più importanti del calendario richiede un dispendio energetico notevole e, verosimilmente, lo Squalo non è ancora riuscito a recuperare del tutto dagli sforzi necessari per portare a termine le due corse a tappe di tre settimane sopraccitate. Considerando che nel 2016, subito dopo la Grande Boucle, si infortunò alle Olimpiadi, l’unico precedente da analizzare è quello del 2008, in cui Vincenzo, in autunno, fu oltremodo spento e raccolse solo una top-10 al GP Industria & Commercio di Prato.

Un corridore dell’età di Vincenzo, inoltre, chiaramente fatica più di un 27enne a sopportare certi ritmi. Ci sono, ovviamente, le eccezioni, come Alejandro Valverde, ma la storia è piena di esempi di atleti che, una volta superati i 31/32 anni, hanno iniziato a correre meno e a gestire con maggior parsimonia le energie. Probabilmente, per puntare realmente al tris al Giro di Lombardia, Vincenzo Nibali avrebbe dovuto saltare il Tour de France e concentrarsi solo sul finale di stagione, cosa che non ha potuto fare per volere della squadra, dato che lui ha sovente dichiarato che avrebbe volentieri saltato la Grande Boucle se la Bahrain non si fosse messa di traverso.

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Foto: Valerio Origo

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