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Ciclismo
Giro d’Italia 2020: le anticipazioni sul percorso e tutte le possibili salite. Tre cronometro e tappa regina con arrivo sul Monte Fraiteve
Mancano quattro giorni alla presentazione ufficiale del Giro d’Italia 2020, ma molto già si sa su quello che dovrebbe essere il tracciato della prossima Corsa Rosa. Partenza, confermata da mesi, dall’Ungheria con una crono di 9 km, seguita da due tappe in linea. Al ritorno in Italia, successivamente, si ricomincerà dalla Sicilia con un trittico che prevede, per iniziare, la Palermo – Agrigento, con arrivo in centro città su uno strappo di 3,7 km al 5.4%, in cui, in passato, hanno vinto Guido Carlesi (1965), Moreno Argentin (1982), Bjarne Riis (1993) e Riccardo Riccò (2008). Toccherà, poi, alla Caltanissetta-Etna Piano Provenzana, con il vulcano che torna per la quarta volta nell’ultimo decennio e la terza negli ultimi quattro anni. Il versante che il gruppo affronterà, però, è inedito (17 km al 6,9%). La carovana, infine, saluterà l’isola con una tappa per sprinter da Catania a Villafranca Tirrena.
Si inizierà a risalire lo stivale dalla Calabria con un’altra frazione indubbiamente dura, la Mileto-Camigliatello Silano, la quale potrebbe prevedere le salite di Potame (11,4 km al 6,1%) e Valico di Montescuro (23,9 km al 5,7 km), dal cui scollinamento al traguardo mancherebbero 9 km. Si va, dunque, in Puglia con la Castrovillari-Ceglie Messapica, tappa il cui finale tira continuamente all’insù. In seguito sarà la volta, invece, della frastagliata Giovinazzo-Vieste, che precede il primo giorno di riposo.
Si ripartirà con la tortuosissima San Salvo-Tortoreto Lido, la quale prevede quattro muri (lunghezza dai 500 metri ai 2 km ) tutti in doppia cifra negli ultimi 50 km. Dopodiché spazio alle ruote veloci nella Civitanova-Rimini, sostanzialmente pianeggiante, antipasto del tappone appenninico di Cesenatico che affronta il percorso della Granfondo 9 Colli. In programma una decina di salite più o meno lunghe in quella che sarà una delle frazioni più temibili della prossima Corsa Rosa. Di nuovo sprinter, poi, nella Cervia-Monselice, un autentico biliardo.
Apre il weekend della seconda settimana la cronometro del Prosecco e dell’UNESCO che da Conegliano va a Valdobbiadene. 35 km e un percorso con qualche insidia, tra cui il Muro di Cà del Poggio (1,1 km all’11,7%), erta principe del Trofeo Città di San Vendemiano, classica del calendario italiano U23, gemellata con il Muro di Grammont e teatro della prova contro il tempo finale del Giro d’Italia U23 2018. Il giorno successivo si tornerà a salire con l’arrivo sul Piancavallo (13,1 km al 6,5%), ascesa domata da Marco Pantani nel 1998 e da Mikel Landa nel 2017, in una frazione, con partenza da Rivolto, che dovrebbe prevedere, stante quanto ipotizzato su La Flamme Rouge.eu, anche Passo Rest (12,3 km al 5,7%), Passo della Mauria (9,5 km al 4,4%) e il Vajont (6,8 km al 5,4%).
Secondo giorno di riposo e, poi, toccherà alla Udine – San Daniele del Friuli, tappa che ricalca il percorso della Coppa Città di San Daniele, quest’anno vinta da Giovanni Aleotti e lo scorso dall’attuale campione del mondo U23 Samuele Battistella. Nel tracciato presenti quattro salite, tra cui, nei finale, il Monte di Ragona (2,8 km al 9,7%). Segue il tappone che da Bassano del Grappa va a Madonna di Campiglio, 216 km, il quale, secondo quanto ipotizzato dai ragazzi de La Flamme Rouge.eu, potrebbe prevedere: Valico della Fricca (11,2 km al 5,2%), Bosentino (2,7 km al 7,7%), Monte Bondone (19,3 km al 7,5%), Passo Daone (7,8 km al 9,5%) e, ovviamente, l’ascesa di Madonna di Campiglio (15 km al 5,8%), altra erta in cui hanno vinto Pantani (nel 1999) e Landa (nel 2015).
Non ci sarà un metro di pianura nemmeno il giorno successivo, quando il gruppo affronterà la Pinzolo-Laghi di Cancano. Partenza subito in salita con il Campo Carlo Magno (15,8 km al 5,8%), seguito da Passo del Tonale (16,6 km al 5,7%) e, stando a quanto dicono le ultime indiscrezioni, Passo di Gavia (18 km al 7,8%), antipasto dell’erta conclusiva che porta ai Laghi di Cancano (8,7 km al 7,2%). Ultima chiamata per gli sprinter nella terzultima tappa, la Morbegno-Asti.
Il weekend finale prevede il tappone devastante che da Alba porta al Monte Fraiteve. Quasi 230 km e si scaleranno il Colle dell’Agnello (21 km al 6,9%), il Col d’Izoard (13, 9 km al 7,1%), il Colle del Monginevro (6,4 km al 6,7%) e, appunto, l’ascesa conclusiva sopraccitata (19,1 km al 6,8%). Gran finale, poi, con la cronometro Milanese, la quale dovrebbe essere lunga tra i 15 e i 20 km. Sarà, dunque, un Giro con tante salite e tanto spazio per attaccare, ma anche un numero considerevole di km a crono (forse ancora troppo pochi, però), i quali serviranno per costringere gli scalatori a muoversi da lontano nelle varie tappe di montagna.
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Foto: Shutterstock