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Golf, PGA Tour 2019: il ruggito di Tiger. Woods in testa assieme a Woodland dopo il primo giro del Zozo Championship

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Immortale. Tiger Woods chiude al comando il primo, storico, round di un torneo ufficialmente approvato dal PGA Tour per il proprio calendario in Giappone e si candida per la conquista del successo numero 108 in carriera. Sul campo par 70 dell’Accordia Golf Narashino Country Club di Chiba è cominciata nella notte italiana la prima edizione del Zozo Championship, e il più famoso golfista della storia ha regolato gli altri 77 avversari chiudendo il proprio giro in 6 colpi sotto al par. Nei ventitré anni di carriera lo statunitense, che ha sbriciolato record su record, non aveva mai iniziato una stagione con un round così basso e ha mostrato il meglio di sé riuscendo a recuperare da un avvio a dir poco disastroso dove è finito +3 dopo 3 buche per centrare clamorosamente il birdie in 9 delle sue ultime 14.

La leadership di Woods non è però solitaria: con lo stesso score del 43enne quindici volte campione Major troviamo infatti anche il connazionale e vincitore dello US Open 2019 Gary Woodland, autore di un giro decisamente più pulito e senza alcun errore. L’idolo di casa Hideki Matsuyama è stato l’unico a tenere il passo della coppia di testa e si è inserito alle loro spalle lasciandosi a un solo colpo di distanza; per il nipponico sono arrivati sette birdie ben distribuiti lungo l’affascinante percorso ma anche due bogey che hanno sporcato la sua carta.

Ricordiamo che proprio Hideki e Tiger, assieme al nord-irlandese Rory McIlroy e all’australiano Jason Day, avevano avuto ad inizio settimana la possibilità di testare il campo dell’Accordia nell’affascinante esibizione dello skins challenge, e quindi partivano leggermente avvantaggiati rispetto al resto del field. Gli altri due protagonisti sopra citati non possono certo dire di aver avuto una giornata altrettanto buona, visto che entrambi hanno aperto il proprio torneo ben al di sopra del par e saranno costretti ad una grande rimonta nei prossimi giorni se vorranno provare a tornare in contention. In particolare il numero due del mondo ha firmato una carta da 72 colpi (+2) e ancora peggio ha fatto Day, vincitore del challenge lunedì, che si è fermato a 3 sopra il par. Non positivo anche l’esordio stagionale dell’americano Jordan Spieth (+4).

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Foto: shutterstock.com

michele.brugnara@oasport.it

Twitter: MickBrug

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