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Masters1000 Parigi 2019, il tabellone di Berrettini e Fognini. Cammino non semplice per i due azzurri
L’ultimo Masters 1000 dell’anno, quello di Parigi-Bercy, è alle porte, e forse mai come negli ultimi anni dall’Italia si è generato un interesse tanto alto per l’evento del più ampio impianto della capitale di Francia al coperto. Matteo Berrettini e Fabio Fognini, infatti, sono tuttora in corsa per arrivare alle ATP Finals di Londra. Un obiettivo più alla portata per il romano, che è ottavo nella Race, rispetto al ligure, che è dodicesimo e potrebbe diventare tredicesimo se l’argentino Diego Schwartzman riuscisse a battere Dominic Thiem nella sua Austria, a Vienna.
Il tabellone di Berrettini non è molto semplice, ma del resto a quasi nessuno si può chiedere un sorteggio favorevole in un torneo nel quale l’ultimo a entrare direttamente è l’uruguaiano Pablo Cuevas, numero 45 del mondo. Il romano, che usufruisce di un bye al primo turno, attende uno tra il francese Jo-Wilfried Tsonga e il russo Andrey Rublev. Nel secondo caso si tratterebbe della rivincita dei quarti di Vienna di questa settimana, mentre nel primo saremmo di fronte a un confronto inedito. In entrambi i casi, la situazione sarebbe pericolosa: di Rublev si conoscono le qualità da fondo, mentre Tsonga, ex numero 5 del mondo, ha recentemente ripreso quota vincendo a Metz e sarebbe comunque pericoloso, dato che a Bercy vanta una vittoria, una finale e due quarti, oltre al pubblico francese tutto dalla sua parte.
Eventualmente, al terzo turno, potrebbe esserci il russo Karen Khachanov, ostacolo complicatissimo già solo perché incombe su di lui la spada di Damocle della difesa del successo del 2018, quando batté in fila Isner, Zverev, Thiem e Djokovic. Il moscovita, però, con Berrettini un problema ce l’ha: lo soffre. Ci ha perso, infatti, tutti e tre i match giocati nel 2019, uno sul veloce indoor a Sofia e gli altri due sull’erba di Stoccarda prima e Halle poi. In breve, forse è più Khachanov a non essere tranquillo alla vista di Berrettini invece del contrario.
Appare probabile, poi, un quarto di finale con Rafael Nadal: il mancino di Manacor, che non gioca per davvero dagli US Open vinti contro il russo Daniil Medvedev, ha già avuto modo di confrontarsi con Berrettini durante la semifinale a New York. In genere Nadal, a fine stagione, fa un pochino meno paura, e inoltre non s’è mai impadronito di Bercy e nemmeno delle Finals, ma questo non significa che resti favorito con la maggior parte dei giocatori che incontra. Del resto, ha perso, nelle sue sei partecipazioni, da altrettanti illustri nomi: Nalbandian, Davydenko, Djokovic, Ferrer e Wawrinka (walkover dello scorso anno con Krajinovic a parte).
Per quel che concerne Fabio Fognini, invece, i problemi cominciano subito dopo il bye di cui anch’egli usufruisce. Il ligure, infatti, è destinato ad avere a che fare con uno tra il canadese Denis Shapovalov, sempre pericoloso sulle superfici veloci, e il francese Gilles Simon, che non affronta da ben sette anni (e dal quale ha sempre perso). In entrambi i casi, Fognini partirebbe certamente non favorito, anche in considerazione dei recenti risultati altalenanti (dai quarti in Canada e a Shanghai a varie eliminazioni precoci nei 250 e 500).
Dovesse superare uno di questi due ostacoli, il taggiasco potrebbe essere destinato alla rivincita con il tedesco Alexander Zverev, anche lui in cerca della matematica qualificazione alle Finals. Il bilancio tra i due è di 3-1 per il numero 6 del mondo, che dopo aver perso nel secondo turno di Montecarlo si è rifatto con gli interessi negli ottavi al Roland Garros, rinviando temporaneamente l’ascesa all’interno della top ten di Fognini.
Non appare molto probabile, ma riuscisse ad arrivare ai quarti, allora il ligure potrebbe avere la possibilità di sfidare, a un anno di distanza dal suo miglior risultato (gli ottavi) a Bercy, Roger Federer. Rimane però il dubbio sull’effettiva partecipazione dello svizzero dopo l’ATP 500 di casa sua, a Basilea, dove deve giocare la finale con l’australiano Alex de Minaur. Se Federer rinunciasse (e in passato l’ha fatto), allora si aprirebbe un potenziale scenario legato a Gael Monfils, per cui il maggior pericolo, in assenza dell’elvetico, diventerebbe Benoit Paire in un potenzialmente infuocato (anche per i caratteri dei due) derby francese.
Al momento appare più un’utopia che una possibilità, ma esiste una chance per cui Berrettini e Fognini possano affrontarsi in semifinale. Uno scenario che, però, al momento richiede un enorme sforzo di fantasia.
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federico.rossini@oasport.it
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Foto: Leonard Zhukovsky / Shutterstock.com