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Formula 1
Max Verstappen F1, GP USA 2019: “Penalità corretta, se Lewis parla di me è perché gli sono entrato nel cervello”
Il nome più chiacchierato del mondo della Formula 1 dopo il caotico Gran Premio del Messico è quello dell’olandese della Red Bull Max Verstappen. Oltre ad un periodo di forma non certo esaltante da quando la stagione è ripresa a fine agosto, il talento orange è finito nell’occhio del ciclone per il suo comportamento nell’ultimo round, quando prima ha ignorato le basilari regole di sicurezza nella situazione dell’incidente di Bottas e poi è stato un po’ troppo aggressivo con entrambe le Mercedes in gara, finendo per forare e rovinare del tutto il proprio GP.
Verstappen è consapevole del proprio valore e vuole voltare pagina nell’imminente GP degli USA che rappresenta per lui anche il primo grande traguardo, quello della 100esima partenza: “Un buon inizio, tutto è accaduto molto rapidamente e forse anche troppo. Sapere che sono in procinto di raggiungere la tripla cifra a 22anni è incredibile ma positivo, il tempo è volato. Penso che che possiamo fare una buona gara. L’anno scorso sono partito dal fondo e sono finito a podio, è stato un ottimo risultato maturato grazie all’opportunità di fare una strategia diversa rivelatasi perfetta. Quest’anno vogliamo partire più davanti e credo che il Messico la vettura sia andata molto bene e cercheremo di continuare così”.
La grande novità della giornata è stata la presentazione delle prime bozze delle vetture per il 2021, quando i regolamenti cambieranno drasticamente: “Direi che è un po’ presto perché non ho ancora esaminato tutte le caratteristiche ma non importa l’aspetto, l’importante è che migliori la qualità delle corse e che ci permetta di stare più vicini a quelli davanti, vogliamo essere due secondi più rapidi rispetto ad ora e non cinque più lenti. Siamo soltanto all’inizio e vedremo cosa succederà”.
Ross Brawn ha affermato a proposito che i tempi dovrebbero essere simili a quelli del 2016: “Onestamente non mi piaceva tantissimo guidare all’epoca, molto meglio ora ma se questo ci aiuterà a seguire gli altri meglio allora nessun problema”.
Stuzzicato sul probabile sesto titolo del britannico Lewis Hamilton che arriverà domenica con certezza matematica, l’olandese ha continuato sulla linea che ha già espresso più volte in passato, seppur complimentandosi: “In realtà non ho mai avuto davvero la possibilità di competere con lui, solo in alcune gare perché nella maggior parte delle occasioni non abbiamo avuto un materiale paragonabile. Quello che posso dire è che è stato quasi sempre migliore del compagno di squadra e quando hai la monoposto più rapida e vai più forte del tuo compagno vinci i campionati. Arrivare al sesto titolo è straordinario“.
Lo stesso Hamilton ha affermato, dopo il Messico, di concedergli più spazio rispetto agli altri piloti per evitare problemi: “Guardando a quanto avvenuto in quell’occasione non mi pare io lo abbia centrato onestamente, credo che sia stato un commento sciocco perché io gareggio con durezza ma correttezza. E’ facile lanciare frecciate agli altri, ma quando parlando di te è sempre positivo perché significa che sei entrato nel loro cervello. Io voglio solo concentrarmi sulla mia guida”.
La penalizzazione dopo le qualifiche di settimana scorsa è stata capita e accettata con maturità: “Credo che sia stato corretto, ho parlato con la FIA e gli stewards, io non ho visto le bandiere gialle ma c’è la regola e da parte mia non c’è alcun rancore. Mi spiace solo perché non c’era bisogno che provassi a fare quel tempo visto che ero già in pole position, ma non sapevo cosa stavano facendo gli altri. La prossima volta alzerò sicuramente il piede”.
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Foto: LaPresse
michele.brugnara@oasport.it
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