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MotoGP, GP Giappone 2019: analisi delle qualifiche. Marc Marquez senza rivali con condizioni meteo incerte. Più equilibrio in gara

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Mancava solo Motegi, l’unico circuito dell’attuale calendario in cui Marc Marquez non era mai riuscito a centrare una pole position in carriera. Come potesse andare a finire la qualifica del GP del Giappone 2019 di MotoGP non era difficile da prevedere e, nonostante un tracciato ancora leggermente umido per via della pioggia caduta in mattinata, il cannibale spagnolo ha completato la propria scintillante collezione regolando nuovamente tutti gli avversari, per la decima volta in questa stagione.

Una prima posizione che vale tanto, per diversi motivi. Oltre al tabù statistico da cancellare infatti, Marquez arrivava da un venerdì meno brillante del solito, dove aveva lamentato parecchi problemi di setting che lo avevano costretto a rallentare il consueto e metodico lavoro in vista della gara per sistemare qualche dettaglio sulla sua moto. Alla fine però la differenza la fa ancora lui, che riporta la Honda a conquistare una partenza al palo, in quello che è a tutti gli effetti un tracciato di sua proprietà, per la prima volta dal lontano 2011.

Come non spostare l’attenzione poi sulla vera rivelazione in positivo di questo sabato? Franco Morbidelli torna finalmente sotto i riflettori disputando una qualifica di assoluto spessore, incorniciando in qualche modo una stagione straordinaria forse un po’ più che oscurata da quella ancora più incredibile del compagno di squadra Fabio Quartararo, che per la cronaca gli è subito dietro, a pochi millesimi. È evidente che in Petronas si lavori molto bene, l’ambiente è sereno e questo permette ad entrambi i propri piloti di ottimizzare il proprio pacchetto senza dispersioni di energie, la M1 è docile e non troppo complicata da gestire e l’unico vero difetto al momento, al netto dei miglioramenti apportati durante questa positiva stagione, è solamente uno step di potenza del propulsore.

In casa Yamaha Factory, se Maverick Viñales può ritenersi soddisfatto dalla quarta posizione nonostante la doppia beffa di vedere entrambi i compagni del team cliente precederlo, chi continua a sprofondare nell’abisso di risultati è Valentino Rossi. Il Dottore sarà chiamato domani a scattare dalla decima casella per provare ancora una volta a reagire ma la sua situazione si sta ingrigendo evidentemente sempre più e corsa dopo corsa il tempo passa inesorabile.

In una situazione ancora peggiore troviamo sicuramente la Ducati, attesissima a Motegi per via delle caratteristiche del tracciato e invece nuovamente in evidentissima crisi fin dal venerdì con entrambi i suoi piloti. Non è più il solo Danilo Petrucci a destare preoccupazione, ora è tutto il box che appare quasi smarrito e poco lucido nell’analizzare con calma la situazione per decidere il da farsi in tempi brevi. Andrea Dovizioso proverà a replicare la rimonta di Aragon e a cacciare domani il podio in una giornata che si preannuncia asciutta ma sarà necessario lavorare sul progetto a lungo termine per non perdere definitivamente lo status di principale avversaria di Marquez acquisito nel corso degli ultimi anni.

La corsa di domani si preannuncia abbastanza combattuta in quanto sul passo gara tanti piloti risultano molto vicini e la vittoria del poleman spagnolo non è così scontata. Le Yamaha hanno dimostrato sia ieri che con questa qualifica di essere pronte a tirare un colpo mancino ai rivali della Honda e fondamentale in questo senso sarà riuscire a trovare la migliore opzione per la gomma posteriore. Allo stato attuale delle cose il podio risulta abbastanza utopico per Rossi, Dovizioso e Rins che sono chiamati a trovare qualche magia nel warmup pre-gara per riproporsi allo stesso livello dei quattro favoriti.

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Foto: LaPresse

michele.brugnara@oasport.it

Twitter: MickBrug

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