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MotoGP, GP Giappone 2019: analisi prove libere. Quartararo “anti-Marquez”, Valentino Rossi e Dovizioso in cerca di feeling

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Era stato buon profeta Marc Marquez nel corso della conferenza stampa di presentazione del GP del Giappone, sede del quartultimo round del Mondiale 2019 di MotoGP. Lo spagnolo aveva previsto che il francese Fabio Quartararo sarebbe stata una “bega” non da poco. Il cronometro odierno ha confermato questa impressione perché, quando si è dovuto spingere e fare sul serio, l’alfiere della Yamaha Petronas ha fatto la differenza, portandosi davanti a tutti. Una dimostrazione di forza notevole, favorita anche da un altro aspetto importante: la velocità della M1.

Sono, infatti, quattro le Yamaha nei primi sei posti della classifica complessiva, a testimonianza che sulla prestazione pura la moto di Iwata c’è. Oltre allo strepitoso Quartararo, candidato al ruolo di “anti-Marquez”, Maverick Vinales ha fatto vedere di saperci fare sul tracciato “stop&go” di Motegi. Le accelerazioni non sono il fiore all’occhiello della “creatura” giapponese, però la percorrenza in curva è sempre un marchio di fabbrica.

Avrà preso nota Marc che, terzo nell’overall, non ha badato più di tanto a impressionare nel time-attack, quanto a trovare la costanza desiderata in prospettiva gara. Missione compiuta per lo spagnolo che, come al solito, ha inanellato tanti giri su un passo estremamente rapido, dicendo chiaramente agli avversari che, dopo la “sbornia” di entusiasmo per l’ottavo titolo vinto, la pancia non è ancora piena.

Da par loro Andrea Dovizioso e Valentino Rossi sono in cerca di feeling. Quarto e quinto il forlivese e il nove volte iridato hanno deciso di adottare un po’ la filosofia dell’asso nativo di Cervera, ovvero concentrarsi sulla durata degli pneumatici. I riscontri sembrano essere stati positivi ma è chiaro che solo nella continuazione del weekend si potranno avere le idee più chiare. Rossi che ha provato una M1 con forcellone e scarico “datati” per capire meglio come risolvere i problemi sulla gomma posteriore.

Un’incognita in più, però, per i piloti sarà il meteo. Dovrebbe esserci l’arrivo della pioggia domani e, in questo caso, si dovrà ripartire da zero e le capacità di adattamento dei centauri saranno il fattore discriminante.

 

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Foto: Valerio Origo

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