MotoGP
MotoGP, GP Giappone 2019: Andrea Iannone e l’Aprilia, una scommessa (fin qui) persa
La stagione 2019 del motomondiale si appresta a vivere il quartultimo appuntamento questo fine settimana, quando a Motegi andrà in scena il GP del Giappone. Se nelle zone alte della classifica l’unica preoccupazione sembra essere quella di capire chi possa, nel prossimo futuro, interrompere l’egemonia di Marc Marquez giunto settimana scorsa all’ottavo titolo iridato, c’è anche chi deve risolvere grattacapi ben più severi e di ampia portata.
Quando nel 2016 Andrea Iannone ha deciso di allontanarsi da Borgo Panigale per sposare il progetto Suzuki, non poteva immaginare che a distanza di tre anni sarebbe stato ancora nelle condizioni di rimpiangere quella scelta. Il trentenne di Vasto ha voluto rifiutare una proposta da secondo pilota al fianco dell’allora neo acquisto Jorge Lorenzo per provare a giocare un ruolo da protagonista in una realtà costruita attorno a lui, anche in vista del futuro. Il biennio passato nel team giapponese non ha certo dato i frutti sperati, così per “The Maniac” è nata l’esigenza di ritrovare morale con un altro spostamento.
La decisione è ricaduta su Aprilia, un team certamente non di primo pelo ma con grandi ambizioni di progresso in vista di questo 2019. Quando ormai il sipario sulla stagione sta per calare però, pare abbastanza evidente poter constatare che la scommessa dell’abruzzese è stata, per ora, un nuovo buco nell’acqua. Iannone è indiscutibilmente uno dei piloti più talentuosi presenti nella classe regina, magari spesso incostante e un po’ troppo poco calcolatore rispetto ai suoi compagni, ma la capacità di spalancare il gas non gli è mai mancata e di certo non è qualcosa che si possa dimenticare.
La RS-GP ha mostrato fin da subito enormi problemi, ma nelle ultime gare si è intravisto qualche progresso. Il buon risultato nel precedente appuntamento ad Aragon (7° Aleix Espargaró e undicesimo Andrea) ha dato una bella scossa a tutto l’ambiente ma a Buriram, complice anche un po’ di sfortuna, i risultati sono tornati a mancare. 33 punti in quindici gare sono davvero una miseria rispetto alle aspettative con le quali si era partiti, l’Aprilia pecca moltissimo in accelerazione e in particolar modo l’abruzzese afferma di non sentirsi nemmeno trattato paritariamente al proprio compagno, che riesce a seguire le altre moto in maniera più efficace di lui.
Quando l’Aprilia riesce a mettersi in scia e venire trascinata nei tratti rettilinei i propri punti deboli vengono fortemente limitati ma la mancanza di velocità in generale costringe anche i piloti a guidare in maniera non ideale, stressando maggiormente la gomma anteriore e innalzando le temperature. Insomma, un’insoddisfazione di fondo che sta crescendo sempre di più nonostante i recenti piccoli progressi.
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Foto: Valerio Origo
michele.brugnara@oasport.it
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