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MotoGP, GP Thailandia 2019: analisi prove libere. Yamaha dominanti, ma Marquez e Ducati non sono lontani

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La prima giornata del fine settimana del Gran Premio di Thailandia 2019 della MotoGP si chiude con due “botti”. Il primo, davvero pauroso, di Marc Marquez nel corso della FP1, il secondo, ben più scintillante, della Yamaha che chiude il venerdì di Buriram con tutte e quattro le proprie M1 collocate nelle prime cinque posizioni.

Iniziamo proprio dalle moto di Iwata. Fabio Quartararo del team Petronas ha chiuso in vetta la giornata con il tempo di 1:30.404 rifilando 193 millesimi a Maverick Vinales, 221 al suo compagno di scuderia Franco Morbidelli, mentre è quinto a 329 Valentino Rossi. La Yamaha, quindi, si è approcciata nel migliore dei modi alla pista asiatica, nella quale fa la differenza nel T3 e T4, i settori misti, mentre è costretta a difendersi nel T1 e T2, dove i lunghi rettilinei di Buriram mettono in difficoltà il motore delle M1. La situazione appare rosea (anche per il rapido adattamento alle temperature torride da 32 gradi per l’aria e 51 sull’asfalto) per il quartetto yamahista che, in attesa delle pioggia di domani, sembra già essersi messo al riparo da ogni rischio in vista della Q2.

Chi, invece, è veramente da considerare un “miracolato” è Marc Marquez. Lo spagnolo, che vuole festeggiare il suo sesto titolo in MotoGP già domenica, ha rischiato seriamente di chiudere anzitempo il suo weekend, con un highside davvero tremendo. Nonostante le botte a tibia e schiena, il Cabroncito non ha perso tempo e ha chiuso, senza forzare, al sesto posto a 487 millesimi, senza montare la gomma da time attack finale. Come sempre la Honda è solamente lui, dato che i due piloti del team LCR Honda, Cal Crutchlow e Takaaki Nakagami, sono solamente in 13esima e 14esima posizione, mentre Jorge Lorenzo non si schioda dalla 20esima. Il motore della Honda fa il vuoto nei primi due tratti, mentre sul fronte del settore misto c’è ancora da lavorare.

In casa Ducati ancora una buona prova per Jack Miller (team Pramac), quarto a 294 millesimi dalla vetta, quindi ottavo Andrea Dovizioso a 623 ma, com’è ben noto, il romagnolo il venerdì non forza mai. 11esimo tempo per Danilo Petrucci che prova a risalire la china dopo mesi difficili, anche se rimane a 711 millesimi, mentre Francesco “Pecco” Bagnaia (team Pramac) è alle sue spalle a 750 e, a sua volta, prova a crescere. La GP19 su questo tracciato sembra esprimersi nel migliore dei modi, come un anno fa, e il team di Borgo Panigale confida in un buon risultato.

Per le altre scuderie, segnali incoraggianti dalla Suzuki con Joan Mir nono a 682 millesimi e Alex Rins decimo a 690. Non un risultato clamoroso ma, solitamente, la moto di Hamamatsu il venerdì marca visita. In questa occasione, invece, sembra avere già bruciato le tappe. L’Aprilia, invece, ancora una volta è sospinta al settimo posto da Aleix Espargarò a 603 millesimi, con Andrea Iannone 16esimo a 1.108. La KTM, come sempre, chiude la classifica con il solo Pol Espargarò in grado di salire fino alla 15esima piazza a 1.095.

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alessandro.passanti@oasport.it

Twitter: @AlePasso

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Foto: Valerio Origo

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