MotoGP
MotoGP, GP Thailandia 2019: Valentino Rossi tra cadute e compagni di squadra che volano. Domani servirà una rimonta d’orgoglio
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Dopo un venerdì abbastanza incoraggiante che faceva ben sperare in vista di un probabile sabato da protagonista, Valentino Rossi è incappato in una qualifica negativa che potrebbe anche rivelarsi fatale per le sue possibilità di podio nel caso in cui non dovesse centrare un’ottima partenza al via del Gran Premio di Thailandia 2019, quindicesimo round stagionale del Mondiale MotoGP. Il nativo di Tavullia, qualificato direttamente al Q2 per il sesto weekend consecutivo (dopo essere stato costretto ad affrontare il Q1 per ben sei volte in stagione), ha compromesso di fatto la sua sessione di qualifica scivolando nel corso del secondo giro lanciato mentre stava prendendo confidenza con l’asfalto di Buriram.
Il “Dottore” ha commesso praticamente lo stesso errore ripetuto successivamente da Marquez, forzando troppo la staccata di curva 5 e perdendo l’anteriore in inserimento senza poter evitare la scivolata. A quel punto Rossi si è diretto al box per effettuare un ultimo time-attack con la seconda Yamaha a disposizione, riuscendo però a migliorare solo di 3 decimi e dovendosi accontentare di una deludente nona posizione a 1″ di ritardo dalla pole position. La prestazione del nove volte campione del mondo viene ulteriormente ridimensionata se consideriamo che là davanti ci sono tutti gli altri piloti Yamaha, specialmente con Fabio Quartararo e Maverick Viñales a fare decisamente la differenza nei confronti dei rispettivi compagni di squadra (Rossi paga 916 millesimi da Viñales).
Domani Valentino è chiamato ad una gara di rimonta in cui dovrà sicuramente scavalcare il prima possibile il blocco Ducati formato da Miller, Petrucci e Dovizioso per non perdere il treno del gruppo di testa, anche se proprio il forlivese della Rossa potrebbe essere un traino interessante nel caso in cui dovesse rivelarsi competitivo sul passo come ad Aragon. Oltre alla partenza, sarà ancor più importante verificare la costanza di rendimento del quarantenne pesarese da metà gara in poi alla luce delle enormi difficoltà incontrate soprattutto ad Aragon e Silverstone sotto questo punto di vista.
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Foto: Valerio Origo