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MotoGP, Mondiale 2019: Valentino Rossi e Jorge Lorenzo, una stagione da dimenticare. Giusto continuare?

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Un tempo compagni/rivali per il titolo mondiale della MotoGP e ora compagni di sventura. E’ questo il destino di due grandi esponenti della classe regina delle due ruote, Valentino Rossi e Jorge Lorenzo. I due centauri, che nel 2015 si contesero il titolo fino all’ultima gara e con tantissime polemiche, stanno vivendo una stagione di grande sofferenza sotto il profilo dei risultati.

Valentino, caduto nell’ultima uscita a Motegi (Giappone), è solo settimo nella classifica generale dei piloti a una “vita” dal dominatore Marc Marquez (205 punti). Il “Dottore” non vince un GP da più di due anni (Assen 2017) e non centra il podio da circa sei mesi (l’ultimo ad Austin). E’ evidente che qualcosa che non va non ci sia e ciò non dipende solamente da una Yamaha che non è così prestazionale come tutti si sarebbero aspettati. Di fatto, in quest’annata, il francese Fabio Quartararo (rookie) ha centrato il podio in sei circostanze e nella gara asiatica è giunto secondo, alle spalle del “Cannibale” nativo di Cervera. Se si guarda anche al compagno di squadra del Team Factory Maverick Vinales, pensando al successo in Olanda, la situazione assume dei contorni ancor più critici. Il contratto del nove volte iridato scade nel 2020 e, forse, allo stato attuale delle cose si potrebbe aprire una fase di riflessione, strettamente connessa ai riscontri. E’ chiaro che se le difficoltà dovessero perdurare, il nove volte iridato potrebbe pensare anche a terminare la propria attività agonistica.

Lo stesso discorso vale per Jorge. L’esperienza in Honda, da compagno di squadra di Marquez, è stata un calvario fino ad ora. Le cadute, i guai fisici e una RC213V fatta ad immagine e somiglianza del n.93 sono stati fattori fortemente negativi per il maiorchino, che ormai si ritrova a battagliare con piloti non di primissimo livello. Un Lorenzo che, nelle sue recenti esternazioni pubbliche, ha anche ammesso di provare un po’ di timore, in conseguenza dei propri crash. Per questa ragione, anche per lui i titoli di coda potrebbero non essere così lontani. Del resto, i 350 punti di Marc e propri 23 nella graduatoria generale sono esaustivi dell’evoluzione del campionato.

 

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