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NBA 2019-2020, i risultati della notte (mercoledì 30 ottobre): tutto facile per i Lakers contro Memphis, cade Denver, si ferma Trae Young

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Solo tre le partite che si sono svolte nella notte NBA. Apre il match tutto a marca Southest Division tra Miami Heat e Atlanta Hawks, due outsider che hanno iniziato col piede giusto la stagione e puntano a sorprendere. Segue la sfida tra i Dallas Mavericks di Luka Doncic e i Denver Nuggets di Nikola Jokic, mentre chiudono i Los Angeles Lakers che ospitano i Memphis Grizzlies reduci da una vittoria in overtime contro i Nets.

ATLANTA HAWKS – MIAMI HEAT 97-112 (26-29, 23-30, 21-29, 27-24)

La stella degli Atlanta Hawks, Trae Young, si ferma dopo appena 11 minuti di gioco per via di un problema alla caviglia (nulla di rotto, sembrerebbe, per fortuna) e la franchigia della Georgia, orfana del suo miglior giocatore, non riesce a reggere il confronto con degli Heat che hanno iniziato la stagione decisamente bene. Arriva l’esordio con la maglia di Miami di Jimmy Butler, che ne mette subito 21. Il vero protagonista, però, è il rookie Tyler Herro, il quale, perso il posto da starter per lasciare spazio all’ex Phila, Bulls e Minnesota, ne segna 29 (7/9 dal campo, 3/4 da tre, 12/16 ai liberi). Fondamentali anche i 21, sempre in uscita dalla panca, di Goran Dragic. Lo sloveno, in questa nuova veste di panchinaro d’impatto, salvo infortuni, rischia di candidarsi seriamente al premio di sesto uomo dell’anno. Per gli Hawks servono a poco, invece, i 30 punti di John Collins.

Una delle chiavi fondamentali di questo incontro sono stati i tiri liberi: i padroni di casa ne hanno tirati 45 segnandone 33, gli Atlanta Hawks, invece, ne hanno avuti a disposizione appena 24, di cui ne hanno realizzati 16. La franchigia della Florida vola così sul 3-1 ed è momentaneamente seconda nella Eastern Conference, dietro ai Philadelphia 76ers, mentre il sodalizio della Georgia si trova sul 2-2.

DALLAS MAVERICKS – DENVER NUGGETS 109-106 (27-31, 33-30, 23-27, 26-18)

Arriva la prima sconfitta stagionale per i Denver Nuggets, dopo tre successi consecutivi, i quali perdono, in casa, in back to back, contro Dallas. Un tracollo che espone problemi che già si erano intravisti, ma che le vittorie iniziali avevano nascosto. La franchigia del Colorado stravince il confronto coi texani per quanto concerne i titolari, 84 punti fatti dallo starting five dei semifinalisti di conference della scorsa stagione contro 50 di quello dei campioni NBA 2011, ma perde nettamente quello che riguarda le panchine. Infatti, il pino di Denver, che in linea teorica dovrebbe essere uno dei migliori della NBA, produce appena 22 punti, contro i 61 di quello texano. Dopo oggi, forse, coach Mike Malone dovrà rivedere le rotazioni, poiché continuare a ignorare totalmente lo spagnolo Juancho Hernangomez, pezzo fondamentale nel successo mondiale della Spagna pochi mesi fa, e il talentuosissimo Michael Porter Jr, non sembra una grande idea.

Per quanto concerne il tabellino, Denver trova la seconda tripla doppia in quattro partite da parte di Nikola Jokic, 10+10+10, anche se il serbo non sembra ancora entrato a pieno regime, mentre il miglior marcatore è un Paul Millsap al season high con 23 punti. Per Dallas le stelle Doncic e Porzingis fanno, appena, 12 punti il primo (3-12 al tiro) e 14 punti il secondo (4-14), ma, come detto sopra, di contro c’è una panchina dove tutti segnano dai 10 ai 14 punti. Una vittoria corale, dunque, che permette ai texani di raggiungere Denver sul 3-1.

Memphis Grizzlies – Los Angeles Lakers (32-27, 15-22, 20-39, 24,32)

Il canovaccio delle partite dei Lakers, al terzo successo consecutivo dopo la sconfitta iniziale nel derby di LA, è sempre lo stesso. Partenza blanda, poi dal terzo quarto Lebron e Davis salgono di colpi e per gli avversari è notte fonda. Certamente Memphis, una franchigia in fase di ricostruzione che ha nel rookie Ja Morant il suo giocatore migliore, non era un avversario particolarmente tosto e i gialloviola hanno avuto vita facile sfruttando un Anthony Davis da 40 punti (7-17 dal campo e 26-27 ai liberi) e 20 rimbalzi, mentre James lascia volentieri il palcoscenico all’altra stella losangelina e si “accontenta” di chiudere con 23 punti e 8 assist. Per il sodalizio del Tennessee, invece, il miglior marcatore è Morant, il quale ne mette 16. I 16 volte campioni NBA si portano, così, sul 3-1, mentre i Grizzlies sono fermi sull’1-3.

Vero che le ultime due partite di LA, contro Charlotte e Memphis, non erano test impegnativi, ma la franchigia della California ha iniziato la stagione decisamente con il piede giusto, forte di una difesa che, nelle ultime tre uscite, non ha subito mai più di 101 punti. Coach Frank Vogel, a inizio decennio allenatore di quegli Indiana Pacers che misero più volte in difficoltà i Miami Heat di Lebron ai playoffs, pur senza mai riuscire a batterli (4-2 nel 2012, 4-3 nel 2013, 4-2 nel 2014), da grande mente difensiva qual è sempre stato considerato, sembra abbia già dato un’identità forte ai suoi quantomeno su quel lato del campo.

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Foto: Matteo Marchi

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