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Pattinaggio Artistico

Pattinaggio di figura, Skate America 2019: Nathan Chen una certezza, Anna Shcherbakova eccezionale. Le impressioni della prima tappa

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Skate America, la prima tappa del circuito ISU Grand Prix 2019-2020 di pattinaggio di figura appena passata agli archivi, ha dato alcune risposte che, di fatto, erano già nell’aria.

Per prima cosa il ghiaccio della Orleans Arena di Las Vegas ha confermato la potenza tecnica del detentore del titolo iridato Nathan Chen, autore di due prove pulite in entrambi i segmenti. Il punto di forza dello statunitense risiede certamente nella varietà dei salti quadrupli presentati. In occasione del libero infatti, il nativo di Salt Lake City ha atterrato il quadruplo flip, il quadruplo salchow e il quadruplo toeloop in combinazione con l’euler e il doppio flip, ruotando solo doppio il secondo quadruplo toeloop pianificato. In virtù del sistema di valutazione, ancora orfano di una modalità più efficace per ciò che concerne il secondo punteggio, un Chen in queste condizioni potrà essere superato soltanto dal miglior Yuzuru Hanyu, ancora scottato per la stagione precedente tormentata da infortuni.

Tuttavia l’emozione più grande è arrivata in campo femminile, con la bellissima rimonta della russa Anna Shcherbakova, quarta dopo lo short e protagonista di un secondo segmento di gara davvero incredibile, impreziosito dall’esecuzione storica della combinazione monstre quadruplo lutz/triplo toeloop e del quadruplo lutz singolo. Una prova di grandissimo carattere quella della pattinatrice guidata da Eteri Tutberidze, considerata l’anello più debole del trio con Alexandra Trusova e Alena Kostornaia ma allo stesso tempo vera mina vagante della stagione: la sua consistenza e continuità potrebbero infatti mettere il bastone tra le ruote a tutte le partecipanti negli appuntamenti più blasonati. La volontà di mettersi in scia delle connazionali più giovani sta invece danneggiando Elizaveta Tuktamysheva che, estremizzando il layout sul fronte tecnico, paga in questo momento dazio in grado di esecuzione e in componenti del programma, perdendo punti importanti.

Nella danza non stupisce certo la vittoria di Madison Hubbell-Zachary Donohue; la notizia è da individuare nel libero, in cui gli statunitensi hanno ceduto il passo ai russi Alexandra Stepanova-Ivan Bukin che, con un GOE superiore, hanno mandato un chiarissimo messaggio a tutti gli avversari, in primis ai connazionali Victoria Sinitsina-Nikita Katsalapov, con i quali la gerarchia è da un anno a questa parte decisamente traballante. A onor di cronaca è doveroso sottolineare la crescita esponenziale di due coppie, quella canadese formata da Laurence Fournier Beaudry-Nikolaj Sorensen, i quali hanno sfiorato quota 200 conquistando 197.53, e quella spagnola Olivia Smart-Adrian Diaz, per la prima volta in carriera sopra i 190 punti (191.01) nel totale.

Miglioramenti importanti anche nelle coppie d’artistico sia per quanto riguarda i cinesi Cheng Peng-Yang Jin, vincitori grazie a un dominio netto sulle componenti del programma, che per Daria Pavlichenko-Denis Khodykin, primi nel riscontro tecnico in entrambi i programmi raggiungendo per la prima volta l’importante punteggio di 196.28; un po’ come la danza, anche per i russi in questa stagione emergerà un problema forte di concorrenza interna a causa dell’ingresso in società di Anastasia Mishina-Alexander Galliamov, coppia prenditutto l’anno scorso in campo Junior e decisa già da questa annata sportiva a mettere la quinta posizionandosi già nelle parte alta della classifica.

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Foto: Valerio Origo

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