Rugby
Rugby, Mondiali 2019: dagli All Blacks al Galles, analisi sulle quattro semifinaliste
Con i quarti di finale giocati nel fine settimana si sono definite le semifinali della Rugby World Cup 2019. Ad accedere al penultimo atto dei Mondiali giapponesi sono stati Inghilterra, Nuova Zelanda, Galles e Sudafrica. Sabato 26 ottobre, alle 10.00, scenderanno in campo Inghilterra-All Blacks, mentre alla stessa ora di domenica 27 ottobre sarà la volta di Galles-Springboks. Ma dopo i quarti di finale come ci arrivano le quattro pretendenti al trono?
In pole position rimane la Nuova Zelanda. La prova di forza contro l’Irlanda è stata devastante, i ragazzi di Steve Hansen hanno chiuso la pratica con largo anticipo e hanno confermato tutte le qualità sia palla in mano sia difensive. L’unico dubbio riguarda l’effettiva consistenza dell’avversaria. E’ stata un’Irlanda oggettivamente brutta, incapace di trovare un piano di gioco adatto a mettere in difficoltà le scelte dei tuttineri e gli errori di Nigel Owens hanno solo enfatizzato quella che comunque era una superiorità schiacciante degli All Blacks. Ora Mo’unga e compagni affronteranno, invece, una compagine che appare in piena forma e sarà il vero banco di prova per capire se gli All Blacks sono inarrestabili o meno.
Si parla di finale anticipata e quello che si è visto tra sabato e domenica lo ha confermato. A convincere, oltre alla Nuova Zelanda, è stata l’Inghilterra. Eddie Jones sa come far trovare le sue squadre al top nei momento clou e, soprattutto, come farle trovare al top mentalmente. L’Inghilterra vista con l’Australia ha vinto prima di tutto per la concretezza dal suo gioco, per la sicurezza nei propri mezzi mostrata fin da subito e, a quel punto, le qualità individuali e le scelte tecniche hanno fatto la differenza. A Yokohama, dunque, si sfideranno le due squadre che meglio hanno giocato nel weekend e che con più facilità si sono imposte contro le avversarie. Entrambe hanno mostrato pochi limiti o difetti e, dunque, sarà proprio la forza mentale quella che potrebbe fare la differenza.
Ben diversa la situazione nella parte bassa del tabellone. “E’ andata in semifinale la squadra che non meritava” ha ammesso sportivamente Warren Gatland. Il suo è stato il Galles più brutto visto negli ultimi 12 mesi, contro la Francia Dan Biggar si è perso e non ha saputo costruire quel gioco veloce e spettacolare cui eravamo abituati. In difesa, invece, la velocità dei francesi ha creato grossissimi problemi al Galles, salvato più dai demeriti dei Bleus che da se stesso. Se, poi, si aggiunge il folle gesto di Vahaamahina che è costato il rosso alla terza linea della Francia, si capisce come il successo per 20-19 a Oita sia stato più figlio della Francia che del Galles. Gatland sa che questo Galles non può ambire a un posto in finale se domenica prossima giocherà come ieri e in settimana lavorerà molto. Va capito se quello con la Francia è stato un semplice inciampo o se il Galles visto ieri è quello vero.
Ultima semifinalista è il Sudafrica. Gli Springboks hanno vinto con merito a Tokyo ieri, ma hanno sofferto un’ora contro un indiavolato Giappone prima di creare il gap decisivo. Certo, la tattica di lasciar sfogare i nipponici potrebbe essere stata anche studiata a tavolino, ma i sudafricani hanno oggettivamente sbagliato troppo nel primo tempo. Se la mischia, come previsto alla vigilia, ha pressoché dominato sia in chiusa sia in rimessa laterale e nelle maul, i trequarti non hanno saputo esprimersi al meglio, subendo anche la fantasia e la spericolatezza del Giappone. Il Sudafrica, però, rispetto a quello del recente passato, è più concreto, quadrato, e Rassie Erasmus sa come non far perdere la testa ai suoi. Per battere il Galles, però, gli Springboks dovranno fare un salto di qualità, limitare molto gli errori, considerando anche che la mischia gallese è più incisiva di quella giapponese.
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Foto: Lapresse