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Rugby, Mondiali 2019: il borsino delle semifinaliste. Inghilterra-All Blacks sfida più attesa, ma occhio a Galles e Sudafrica

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Si avvicina il momento della verità per Inghilterra, Nuova Zelanda, Galles e Sudafrica. Sabato e domenica, con fischio d’inizio per entrambi i match alle 10, si disputano le semifinali della Rugby World Cup in Giappone e le quattro pretendenti al trono stanno lavorando per farsi trovare al meglio all’appuntamento. Tra guerre psicologiche, giocatori assenti per infortunio e dubbi, vediamo come sono messe le quattro squadre.

La sfida più attesa è Inghilterra-All Blacks e la sfida si gioca soprattutto nelle dichiarazioni dei due tecnici, che hanno iniziato fin da subito la loro guerra di nervi. Steve Hansen, tecnico della Nuova Zelanda, l’ha presa larga, attaccando le Federazioni del 6 Nazioni per aver ostacolato nei mesi scorsi una riforma del calendario internazionale e la creazione di un torneo mondiale. “Noi e l’Inghilterra ci siamo affrontate solo una volta negli ultimi cinque anni, troppo poco. Parliamoci chiaramente, i nostri veri avversari sono il Sudafrica, non gli inglesi” ha dichiarato il ct dei tuttineri, allontanando così quel refrain sulla “finale anticipata” e svilendo l’importanza della sfida. Per il resto, gli All Blacks arrivano all’appuntamento in ottima forma, senza grossi problemi di infortuni e Hansen potrà scegliere i più in forma per la sfida.

Dall’altra parte, dunque, c’è l’Inghilterra e c’è Eddie Jones. Il tecnico dei britannici è il maestro delle guerre psicologiche e, questa volta, i temi sono due. Da un lato – ma non è una novità – ha montato una polemica ad arte sul fatto che gli allenamenti degli inglesi verrebbero spiati. Dall’altra parte, utilizzando la psicologia inversa, ha ribadito più volte che la Nuova Zelanda è la squadra più forte del mondo, quella da battere. Da un punto di vista di formazione, invece, le buone notizie arrivano al largo, con Jones che avrà a disposizione anche Jonny May e Jack Nowell, in dubbio fino a ieri a causa di due infortuni, recuperati però in pieno.

Passando all’altra semifinale, il Galles sicuramente sarà la formazione che arriverà più stanca alle semifinali. La rimonta finalizzata solo negli ultimi minuti contro la Francia ha lasciato molte scorie e, quel che è peggio, ha messo ko Josh Navidi. La terza linea è uscita infortunata dal quarto di finale e Warren Gatland ha annunciato che il suo Mondiale è finito. Un brutto colpo per la squadra che si presenta alle semifinali con meno certezze dopo la mediocre prestazione offerta con la Francia. In settimana il tecnico sta lavorando molto sulla parte mentale per far ritrovare sicurezza ai suoi, in particolare in mediana, per affrontare al meglio il Sudafrica.

Infine, ecco gli Springboks. Con il Giappone è arrivata una vittoria non facile, ma il Sudafrica ha dimostrato da tempo di non essere un rullo compressore, fatica a conquistare vittorie facili, ma è molto concreto e Rassie Erasmus ha dato la giusta mentalità per superare anche i momenti più complicati. Ed è proprio il tecnico l’arma in più della squadra, come dicono anche i numeri. Tra il 2016 e il 2017, infatti, il Sudafrica ha vinto solo 11 partite su 25 partite, compreso il ko storico contro l’Italia a Firenze e una sconfitta record (57-0) con gli All Blacks. Le cose erano migliorate un po’ l’anno scorso, ma è stato l’arrivo di Erasmus a cambiare volto alla squadra. Come ha sottolineato il tallonatore Bongi Mbonambi “i giocatori hanno molto più rispetto per uno come lui, uno che dice loro apertamente e onestamente cosa ha bisogno da loro e cosa si aspetta da loro”.

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Foto: Lapresse

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