Rugby
Rugby, Mondiali 2019: il Sudafrica ai raggi X, tutto passa dalla mischia
Sabato prossimo, con fischio d’inizio alle 10 e diretta su Rai 2, si chiuderà la Rugby World Cup 2019 in Giappone. La finalissima vedrà scontrarsi a Yokohama l’Inghilterra e il Sudafrica, con gli Springboks che si presentano all’appuntamento come gli sfavoriti della vigilia. Ma attenzione, perché il lavoro fatto da Rassie Erasmus nell’ultimo anno è stato davvero imponente, e se i sudafricani magari non incantano in campo sono sicuramente concreti e mentalmente pericolosissimi. E hanno un XV di assoluto valore.
A partire dalla prima linea, dove Erasmus ha l’imbarazzo della scelta. Dai tallonatori, con Bongi Mbonambi e Malcolm Marx che sono assolutamente intercambiabili, fino ai piloni, dove può scegliere tra campioni esperti come Tendai Mtawarira o Frans Malherbe, ma anche alternative di peso come Steven Kitshoff e Vincent Koch. E il Sudafrica parte proprio dalla prima linea per mettere in difficoltà gli avversari. In seconda linea la battaglia sarà durissima, visto gli avversari, ma Rassie Erasmus potrà puntare sull’esperienza di Eben Etzebeth e sull’esplosività di Lood de Jager, con RG Snyman che è un rincalzo che non fa rimpiangere le prime scelte.
Invidiabile è anche la terza linea, dove il Sudafrica può schierare un giocatore esperto e qualitativamente tra i migliori al mondo, cioè Duane Vermeulen, cui vengono affiancati Pieter-Steph du Toit e capitan Siya Kolisi, leader in campo e fuori. Proprio in terza linea ci sarà una delle battaglie decisive a Yokohama e, proprio per questo, Rassie Erasmus probabilmente sceglierà – come già fatto con il Galles – di portare due terze linee in panchina per garantire freschezza al reparto e non farsi trovare in difficoltà in caso di infortunio.
Bella anche la sfida in mediana, dove il Sudafrica schiera il folletto Faf de Klerk, mediano di mischia aggressivo e snervante per gli avversari, ma che dovrà velocizzare il ritmo rispetto al match con il Galles se vorrà mettere in difficoltà l’Inghilterra. In semifinale ha dimostrato le sue qualità al piede, mentre all’apertura Handré Pollard è un cecchino precisissimo, anche se palla in mano ha meno opzioni rispetto a George Ford. Resta, comunque, una mediana di assoluto valore, con il giovane Herschel Jantjies in panchina pronto a dare il suo contributo.
Ottime notizie, infine, per Rassie Erasmus nella trequarti. Dopo aver dovuto rinunciare all’ala Cheslin Kolbe in semifinale per un infortunio, infatti, il tecnico sudafricano ha annunciato che il talentuoso trequarti sarà disponibile per la sfida con l’Inghilterra e la velocità e le qualità tecniche di Kolbe saranno imprescindibili per mettere in difficoltà la difesa inglese al largo. Non sono certo due giocatori che guadagnano le prime pagine dei giornali, ma la coppia di centri formata da Damian de Allende e Lukhanyo Am dà solidità al Sudafrica, con in panchina l’esperto Frans Steyn che sa fare la differenza. Steyn, poi, sabato potrà scrivere la storia. Il centro, infatti, disputerà la sua seconda finale (e potrebbe vincere il suo secondo titolo), ma a differenza degli All Blacks che ci riuscirono nel 2011 e 2015, per lui sarà un ritorno a distanza di 12 anni, da quel 2007 quando gli Springboks batterono in finale proprio l’Inghilterra. E dovesse segnare dei punti, avrà segnato in due finali iridate.
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Foto: Lapresse