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Rugby, Mondiali 2019: Italia-Nuova Zelanda, le chiavi tattiche per provare ad arginare gli All Blacks

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Sabato mattina, alle 6.45 con diretta su Rai 2, l’Italia del rugby chiuderà la sua avventura alla Coppa del Mondo affrontando la fortissima Nuova Zelanda. Gli All Blacks sono bicampioni del mondo in carica, sono imbattuti nel girone e sperare in un colpaccio azzurro è sinceramente un equilibrismo ipotetico che è meglio evitare. Il realismo impone di sapere, e ammettere, che il divario fisico e tecnico tra le due squadre è enorme e che un risultato diverso da una sconfitta è veramente difficile da ipotizzare.

Sergio Parisse e compagni, però, non entreranno in campo già battuti e cercheranno di limitare al massimo l’onda nera dei neozelandesi. Arginare gli All Blacks, restare in partita il più possibile è l’obiettivo che gli azzurri di Conor O’Shea si sono posti, ma per farlo dovranno disputare la partita perfetta. A iniziare dalla mischia, dove tra infortuni e squalifiche verrà rivoluzionata una prima linea comunque sin qui assai poco convincente. Evitare di concedere troppi falli da mischia chiusa, non concedere una piattaforma facile da cui ripartire e conquistare l’ovale su propria introduzione significa dare un primo segnale importante e, se non instillare dubbi nelle menti neozelandesi, almeno evitare di dare loro certezze.

Altro settore del match che può fare la differenza sono i punti d’incontro. Gli All Blacks sono tra le nazionali che meglio interpretano questo fondamentale, spesso andando anche oltre i limiti del regolamento, e sono molto aggressivi e soffocanti nelle ruck. In particolare sarà, dunque, la terza linea azzurra a essere chiamata a rispondere colpo su colpo ai tuttineri, rallentando il più possibile l’ovale quando è in possesso degli avversari, mentre di contro si dovrà garantire al mediano di mischia palloni puliti e veloci in uscita. Anche qui, ovviamente, riuscire ad arginare gli All Blacks vorrà dire togliere a Mo’unga e compagni alcune certezze.

Il clima umido e il pensiero ai quarti di finale potrebbe portare la Nuova Zelanda a commettere qualche errore di troppo. Si è visto nella partita contro il Canada dei tuttineri, ma si è visto anche nel primo tempo di Italia-Sudafrica. L’Italia in difesa dovrà stare attenta, pressare il più possibile gli avversari, cercare di forzare qualche errore gratuito in più ed essere pronta ad approfittarne. Con una difesa come quella neozelandese sarà difficilissimo costruire azioni d’attacco prolungate e ficcanti, ma nel gioco rotto, magari su un pallone perso dai tuttineri, sfruttare gli spazi potrebbe essere più facile e l’Italia potrebbe togliersi qualche soddisfazione.

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Foto: Lapresse

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