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Rugby, Mondiali 2019: numeri, statistiche, classifiche di rendimento e curiosità della fase a gironi

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Si è conclusa ieri la fase a gironi della Rugby World Cup 2019 e ora si dovrà attendere il prossimo fine settimana per vedere le squadre tornare in campo con i quarti di finale. A qualificarsi alla prossima fase sono state Inghilterra, Australia, Nuova Zelanda, Irlanda, Giappone, Sudafrica, Galles e Francia, le quali – dunque – lotteranno per conquistare il titolo di Campioni del Mondo. Ma cosa ci hanno lasciato queste prime settimane di Mondiali giapponesi? Quali sono i numeri e le curiosità che ci hanno accompagnato fino a ora?

Il primo record di questi Mondiali purtroppo è qualcosa che non avremmo voluto raccontare, e non solo da un punto di vista sportivo. Per la prima volta dal 1987, infatti, sono state cancellate alcune partite del torneo. Per la precisione tre: Italia-Nuova Zelanda, Inghilterra-Francia e Namibia-Canada. Il motivo è noto a tutti, il tifone Hagibis che si è abbattuto in questi giorni sul Giappone provocando decine di morti, feriti e bloccando molte città nipponiche per giorni. Per questioni di sicurezza, dunque, gli organizzatori hanno dovuto cancellare alcune partite e, dunque, questa Rugby World Cup sarà la prima dove non si sono giocati tutti i match in programma.

Il secondo dato storico riguarda i padroni di casa. Il Giappone, infatti, si è qualificato per la prima volta alla fase finale dei Mondiali ed è la prima squadra asiatica a riuscirci. Il successo nipponico non farà sicuramente fare i salti di gioia agli inglesi. Con il passaggio del turno di Tamura e compagni, infatti, l’Inghilterra rimane l’unica squadra a non aver superato la fase a gironi nell’anno in cui ospitava la Rugby World Cup. E se, quando accadde nel 2015, si era sempre giocato in nazioni che facevano parte dell’élite ovale, questa volta a far meglio dei britannici è stato il “piccolo” Giappone. Non sorride neanche l’Italia che, con la qualificazione del Giappone, rimane l’unica nazione a non aver mai raggiunto i quarti di finale pur avendo partecipato a tutte le edizioni iridate.

Passiamo ai numeri di questo Mondiale. Si sono giocate fino a ora 37 partite (delle 40 in programma), con 1.850 punti segnati, con una media dunque di 50 punti a partita. Questo è il risultato di 249 mete messe a segno fino a ora, con una media di 6,7 mete a partita. La partita con più punti è stata Nuova Zelanda-Namibia, con 80 punti (71-9), mentre è stata Nuova Zelanda-Canada quella con il maggior distacco (63-0). La partita annullata con l’Italia, però, ha fatto perdere agli All Blacks il primo posto come la squadra che ha segnato più punti, preceduta dal Sudafrica che ha marcato 185 punti, precedendo la Nuova Zelanda (157) e Galles e Australia (136).

Con 27 mete il Sudafrca guida anche la classifica delle maggiori marcature, ancora davanti a Nuova Zelanda (22) e Australia (20), mentre il Giappone è la squadra che ha messo a segno più piazzati, con ben 10 punizioni che sono valse 30 punti dal piede di Yu Tamura. Passando all’indisciplina, le Samoa sono la squadra che ha ricevuto più cartellini gialli, ben 6, staccando nettamente Russia, Australia e Fiji, fermi a 3, con 25 cartellini gialli estratti nella fase a gironi. Fino a oggi, invece, sono già stati 7 i cartellini rossi estratti dagli arbitri, superando il precedente record di 4 rossi presi durante tutta la Rugby World Cup del 1999 e del 1995.

Passando alle statistiche individuali, invece, il miglior realizzatore è il giapponese Yu Tamura, che proprio grazie alle 10 punizioni messe a segno e a nove trasformazioni guida con 48 punti, precedendo l’apertura dell’Uruguay Felipe Berchesi con 30 punti ed Elton Jantjies con 28. L’azzurro Tommaso Allan è undicesimo assieme a Romain Ntamack con 23.

Il giapponese Kotaro Matsushima, una delle più belle sorprese del Mondiale, e il gallese Josh Adams guidano invece la classifica dei metamen, con cinque mete messe a segno fino a ora. Entrambi i giocatori saranno protagonisti nei quarti di finale e potranno aumentare il loro bottino, anche se il record di 8 mete di Jonah Lomu, Bryan Habana e Julian Savea è ancora lontanissimo.

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Foto: Rugby World Cup

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