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Scacchi, FIDE Grand Swiss 2019: patte per Caruana, Carlsen e Vocaturo. 14 giocatori racchiusi in mezzo punto a tre turni dalla fine

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Otto turni del FIDE Grand Swiss non sono serviti a definire un’unica egemonia sulla classifica: sono tantissimi, infatti, i nodi ancora da sciogliere in quello che si appresta a essere un finale infuocato, con quattordici giocatori racchiusi in mezzo punto. Al comando c’è il terzetto composto dall’italoamericano Fabiano Caruana, dall’armeno Levon Aronian e dallo spagnolo David Anton Guijarro. Dato che Caruana gareggia solo per il montepremi, i suoi compagni di viaggio sono leader nella lotta per il posto al Torneo dei Candidati 2020.

In particolare, i primi due pattano dopo un’interessante battaglia sulla variante dei Quattro Cavalli dell’Apertura Inglese conclusa con l’armeno sempre in grado di rispondere efficacemente alle trame del numero 2 del mondo. Anton Guijarro (24 anni), invece, sta giocando un torneo davvero di grandissimo livello, con il suo rating ELO di 2675: l’ultimo dei suoi numeri è la vittoria con il russo Alexander Grischuk, uno che è stato numero 3 della lista FIDE, oltre che uno dei pochissimi ad aver superato quota 2800 in vita. Lo spagnolo prima esce in maniera velocissima dalla teoria dell’Apertura Inglese, poi pensa per un’ora sulla quindicesima mossa e sul piano che ne deriva alla successiva: Grischuk cade vittima di qualcosa che va a metà tra l’errore e la trappola, il che disintegra la posizione del Nero, con il quale gioca e abbandona dopo 24 tratti.

Nel gigantesco gruppo a 11 che insegue, a mezzo punto, i tre leader, c’è anche il Campione del Mondo, Magnus Carlsen, che per oggi si accontenta del mezzo punto (rapidissimo, con scambio di tutti i pezzi tranne gli Alfieri delle case chiare e di tre pedoni) con il cinese Wang Hao. Risalgono la china diversi big, come l’indiano Viswanathan “Vishy” Anand, l’israeliano Boris Gelfand, il russo Sergej Karjakin, l’americano Hikaru Nakamura, e altri in cerca d’affermazione, come l’iraniano Parham Maghsoodloo.

Per quanto riguarda il nostro Daniele Vocaturo, arriva un’altra patta, contro l’egiziano Bassem Amin: un risultato di buon valore, poiché questo giocatore è più forte di lui, ed è l’unico proveniente dal continente africano ad aver mai superato la soglia dei 2700 punti. Amin apre subito con la bizzarra variante Chigorin (dal celebre scacchista russo che fu anche sfidante per il titolo mondiale agli albori del ‘900) della Difesa Francese (1. e4 e6 2. De2), per poi mettere costantemente sotto pressione l’italiano. Sebbene in posizione leggermente superiore, l’egiziano non ha una via chiara per la vittoria nel finale di Alfieri di colore contrario, e dunque si accorda per la patta.

I RISULTATI DELL’OTTAVO TURNO

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: Bart Lenoir / Shutterstock.com

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