Sci Alpino
Sci alpino, Coppa del Mondo 2019-2020: Dominik Paris a caccia del trofeo di discesa libera. Con un pensierino alla generale…
Per Dominik Paris, vincitore nello scorso inverno dell’oro mondiale e della Coppa di specialità del super-G, è arrivata la stagione in cui deve puntare a consacrarsi come il più forte anche in discesa, intascando il relativo trofeo.
Il 30enne altoatesino della Val d’Ultimo finora è arrivato quattro volte sul podio della graduatoria finale di discesa finendo secondo l’inverno scorso, nel quale ha vinto 4 gare nella specialità, le ultime 3 consecutivamente, in totale in carriera sono 12 le discese vinte, tante quante Kristian Ghedina e lo svizzero Didier Cuche, quota che lo colloca in ottava posizione nella classifica dei plurivittoriosi di sempre nella specialità, inoltre la scorsa stagione ha siglato il suo personale tris a Bormio ed a Kitzbuehel ed il bis a Kvitfjell, ma non è ancora riuscito a salire sul podio più alto della graduatoria conclusiva di stagione, così come non ci riuscì Kristian Ghedina, e come invece ha fatto Peter Fill, addirittura due volte, nel 2016 e nel 2017, vincendo una volta sola a Kitz e finendo sul podio in altre sei gare nell’arco dei due anni.
Un’impresa simile l’ha compiuta l’anno scorso Beat Feuz, vincendo solamente una volta a Beaver Creek, ma salendo altre cinque volte sul podio conquistando così la sua seconda Coppa di discesa consecutiva. Il 32enne svizzero del Canton Berna, iridato di specialità nel 2017 sulle nevi di casa a St. Moritz, sarà ancora il principale candidato alla conquista della coppetta insieme a Paris, ma finora, nonostante i numerosi e gravi infortuni patiti nel corso della sua carriera, ha dimostrato maggiore continuità rispetto a Domme, il quale, difficilmente è riuscito a far bene sulla Saslong della Val Gardena, una pista sulla carta perfetta per le sue caratteristiche, sulla quale è stato terzo nel 2014 e sesto nel 2017 e proprio il diciassettesimo posto dell’anno scorso contro il terzo di Feuz è stato uno dei risultati che ha fatto la differenza a favore dello svizzero.
Altri sicuri avversari di Paris saranno gli austriaci Vincent Kriechmayr, vincitore a Wengen lo scorso inverno; Max Franz, impostosi a Lake Louise al debutto, ma poi è stato vittima dell’ennesimo infortunio, anche se non particolarmente grave, a Kitzbuehel, Otmar Striedinger, in decisa ripresa nella seconda parte dello scorso anno tanto da conquistare i suoi primi due podi nella specialità a Kitz e nelle finali di Soldeu, e Matthias Mayer, uomo da grandi appuntamenti con le medaglie ma sempre pericolosissimo in un evento secco di Coppa, tanto più che i suddetti grandi eventi nella stagione che sta per cominciare non ci saranno. C’è anche un altro svizzero, Mauro Caviezel, che ha compiuto notevoli progressi e che è atteso con curiosità ad una conferma, e si attende anche il ritorno a grandi livelli dei francesi i quali, dopo la tragica morte di David Poisson il 13 novembre 2017, non sono più saliti sul podio nella specialità.
Per quanto riguarda la Norvegia, rimasta orfana di Aksel Lund Svindal, Kjetil Jansrud è il campione del mondo in carica ma in Coppa del Mondo ha vissuto una stagione deficitaria in discesa, a parte il secondo posto a Soldeu, lui che vinse la coppetta nel 2015 e che vanta 8 vittorie nella specialità, ma l’ultima oltre due anni e mezzo fa a Kvitfjell. La sensazione è che difendere al meglio i colori norge toccherà ad Aleksander Aamodt Kilde, vincitore dieci mesi fa in Val Gardena. Tornando a Paris, detto che in casa Italia le condizioni di Fill e di Christof Innerhofer sono un’incognita totale, se Domme dovesse vincere 7 gare come l’anno scorso (solo Alberto Tomba tra gli azzurri ha vinto di più in una sola stagione) o addirittura di più, sarebbe in piena corsa per il podio nella classifica generale, e se i due grandi favoriti, Henrik Kristoffersen ed Alexis Pinturault ,dovessero zoppicare, si potrebbe addirittura cominciare a sognare.
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massimiliano.valle@oasport.it
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Foto: Fisi / Pentaphoto