Sci Alpino

Sci alpino, Coppa del Mondo 2019-2020: la missione impossibile di Sofia Goggia. Obiettivo: provare a mettere dei dubbi a Mikaela Shiffrin

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Sta per cominciare col gigante di Soelden di sabato prossimo un’altra entusiasmante stagione di Coppa del Mondo femminile. Sì, entusiasmante, perché malgrado da tre anni domini la stessa atleta, Mikaela Shiffrin (17 gare vinte nella scorsa stagione, nuovo record assoluto in Coppa, 19 comprese quelle dei Mondiali) c’è un’ampia schiera di fuoriclasse pronte ad approfittare di qualche suo passo falso o di qualche suo calo di forma fisica (che finora c’è stato raramente) o mentale (che finora non c’è praticamente mai stato). Ciò non toglie che presumibilmente anche quest’anno tutte le altre dovranno accontentarsi di competere per il secondo posto nella generale. E casa Italia ha due atlete che possono inserirsi con successo in questa lotta provando, nello stesso tempo, a insinuare dei dubbi nella mente di Shiffrin: Sofia Goggia e Federica Brignone.

Inevitabile però che le aspettative maggiori degli appassionati italiani siano riposte sulla prima, Campionessa Olimpica e vincitrice della Coppa di discesa nel 2018 che lo scorso inverno, dopo essersi fratturata il malleolo peroneale poco prima dell’apertura di Soelden, da poco rientrata alle gare conquistò un miracoloso argento in superG dietro a Shiffrin ai Mondiali di Are, tra l’altro subito dopo altre due piazze d’onore in Coppa a Garmisch-Partenkirchen, e poi vinse la discesa di Crans-Montana. La bergamasca, che compirà 27 anni il 15 novembre, è stata terza nella generale nel 2017 e quarta nel 2018 e anche quest’anno ha tutte le possibilità di lottare per le primissime posizioni, anche se lei stessa, pur dichiarandosi molto soddisfatta di com’è andata la preparazione estiva soprattutto sugli sci in Sudamerica, ha affermato di non pensare alla classifica generale ma più alle coppe di specialità, perché per il momento in gigante parte ancora troppo indietro e non la sente come specialità “sua”, almeno non quanto quelle veloci.

Lo stesso discorso si potrebbe fare per Brignone: è più verosimile che possa puntare alle Coppe di gigante e soprattutto della rivitalizzata combinata (delle quattro gare multiple disputate a Crans-Montana nelle ultime tre stagioni lei ne ha vinte tre), piuttosto che alla generale, dove pure è stata quinta nel 2017 e sesta l’anno scorso. La 29enne valdostana ha dimostrato più volte di poter andar forte in tutte le specialità, ma finora le è mancata la continuità necessaria per installarsi sul podio della Coppa assoluta. Fede però ha finalmente avuto un’estate senza quei guai fisici che le avevano interrotto la preparazione e impedito di andare in Argentina nei due anni passati, questa volta invece a Ushuaia ci è andata ed è riuscita, come del resto le sue compagne di squadra, Goggia in primis, ad allenarsi in modo ottimale e in condizioni varie: un vantaggio non da poco rispetto al recentissimo passato.

Insomma, in attesa del definitivo salto di qualità di Marta Bassino, che tra l’altro si è allenata per un mese in Argentina con due fuoriclasse del calibro di Goggia e Brignone, è importante partire comunque bene già a Soelden, dove Brignone e Bassino punteranno alla vittoria o quantomeno al podio, e Goggia a qualificarsi per la seconda manche dato che nella World Cup Start List è quarantottesima senza contare le infortunate. Saranno poi le gare nordamericane dopo il Rettenbach e Levi, e cioè quelle tecniche di Killington e quelle veloci di Lake Louise, a emettere i primi verdetti sulla condizione e sull’eventuale imbattibilità di Shiffrin, oppure se qualcuna sarà in grado di far vacillare il suo trono sul Circo Rosa.

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massimiliano.valle@oasport.it

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Foto: Martin Silva Cosentino / Shutterstock

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