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Sci alpino, gigante maschile Soelden: le pagelle. Pinturault mette ko Kristoffersen, rinascono Faivre e Ligety, De Aliprandini bene a metà

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Di seguito le pagelle del gigante di Soelden che ha aperto la stagione di Coppa del Mondo maschile di sci alpino 2019-2020.

ALEXIS PINTURAULT: 10 – Due manche impeccabili con la differenza che nella seconda non ha fatto il miglior tempo ma il quinto e solo per i segni sulla pista essendo sceso per trentesimo. La stagione è solo all’inizio ma lui ha ampiamente superato il primo esame importante. In pole position per la Coppa.

MATHIEU FAIVRE: 9,5 – Il 22 giugno 2017 sui social diede l’annuncio semiufficiale del suo fidanzamento con Mikaela Shiffrin ma nei due anni successivi ha centrato solo un podio, per di più è stato cacciato dai Giochi di PyeongChang per alcune frasi pronunciate subito dopo il gigante chiuso al settimo posto. Ora non sta più con la Regina dello Sci e, guarda un po’, subito un podio, il suo settimo in carriera. Liberato da un peso.

ZAN KRANJEC: 9 – Da quando si piazzò quarto proprio sul Rettenbach tre anni fa è una certezza delle porte larghe e l’anno scorso a Saalbach-Hinterglemm ha portato il primo successo nella specialità alla Slovenia da quando è indipendente. Oggi un’ulteriore conferma della sua costanza di rendimento. Sicurezza.

TOMMY FORD 8,5 – Se parliamo di costanza di rendimento pur non essendo mai salito sul podio, è uno dei maestri sommi e oggi, col quarto posto, ha addirittura colto il suo miglior risultato in carriera. Mister continuità.

TED LIGETY ed ERIK READ: 8 – Faceva tristezza vedere nelle ultime stagioni quello che fu il dominatore del gigante trascinarsi lungo le piste di tutto il mondo, ma su una pista dove ha trionfato quattro volte ha fatto vedere sprazzi del miglior Ligety, il tutto a 35 anni suonati. Con lui è uscito dal tunnel, piazzandosi settimo, anche il canadese figlio del grande Ken, uno dei leggendari Crazy Canucks della discesa degli anni settanta-ottanta. Rinati.

LUCAS BRAATHEN: 8,5 – Alla sesta gara in Coppa del Mondo, dopo essere stato ventiseiesimo all’esordio l’anno scorso in Val d’Isere, si è notevolmente migliorato rimontando dal ventitreesimo posto di metà gara al sesto finale col miglior tempo nella seconda manche. Non può essere un caso per un diciannovenne che ha dominato l’ultima graduatoria di gigante di Coppa Europa. E il serbatoio norvegese non si esaurisce mai. Talento emergente.

LUCA DE ALIPRANDINI: 6,5 – Come spesso gli capita ha recuperato nella seconda manche dopo una prima decisamente sottotono. Il problema è sempre quello: mettere insieme due belle discese una dietro l’altra, intanto però oggi, arrivando ottavo, ha migliorato il decimo posto che era il suo best a Soelden, ottenuto tre anni fa. Cercasi costanza.

GLI ALTRI AZZURRI: 5 – Manfred Moelgg, ventesimo, malgrado il piazzamento non eccelso merita un 7 per il fatto di essere ancora in pista a lottare e visto che quella di oggi è stata la sua trecentesima gara in Coppa del Mondo. 5 a Dominik Paris non per il dignitoso trentatreesimo posto in una specialità non sua ma perché due “velocisti” come Matthias Mayer e Aleksander Aamodt Kilde hanno fatto molto meglio di lui. Non più su del 4, in qualche caso anche meno, tutti gli altri.

GLI SVIZZERI: 4 – Il miglior rossocrociato è stato Gino Caviezel (6,5), nono, mentre i due giovani talenti Marco Odermatt e Loic Meillard sono rispettivamente finiti tredicesimo e fuori nella second manche dopo il terzo e il nono posto nella prima. Per Odermatt una buonissima sciata ma un errore sul muro centrale che può capitare a chiunque, figuriamoci a un giovane come lui, per Meillard, stilista sopraffino, una solidità mentale non certo eccelsa, e non è la prima volta. Merita la sufficienza solo Justin Murisier, ventitreesimo al ritorno alle gare dopo un anno e mezzo di stop. Acerbi.

HENRIK KRISTOFFERSEN: 3 – Già col decimo posto mattutino su tracciatura del suo allenatore e col numero 1 di pettorale aveva toppato, poi un errore sul muro della seconda frazione lo ha condannato al diciottesimo posto, uno dei peggiori piazzamenti della sua carriera, e al ko nel primo round per la Coppa generale contro Pinturault. Ai microfoni della Rai aveva dichiarato durante la ricognizione che Hirscher non gli manca assolutamente. Mah. Spaccone.

GLI AUSTRIACI: 3 – Negli ultimi due inverni l’unico del Wunderteam oltre a Marcel Hirscher non solo a salire sul podio, secondo a Garmisch-Partenkirchen nel 2018, ma a classificarsi tra i primi cinque in gigante in Coppa del Mondo è stato Manuel Feller. Oggi il cavallo pazzo del Circo Bianco (voto 5) è stato dodicesimo e a nulla gli sono valsi i soliti numeri da circo coi quali ogni tanto ottiene dei grandi risultati ma molto più spesso li butta via. Da salvare tra i padroni di casa solo Matthias Mayer (7), quindicesimo e al suo miglior risultato nella specialità, e in parte Roland Leitinger (6), l’argento mondiale del 2017 che sta tentando di tornare grande dopo un grave infortunio, diciannovesimo. Orfani.

 

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massimiliano.valle@oasport.it

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