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Short track, Coppa del Mondo 2019-2020: un’Italia ambiziosa al femminile, gli uomini tentano una difficile risalita

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Dal 1° novembre si tornerà a fare sul serio. La Coppa del Mondo di short track riparte dalla tappa di Salt Lake City (Stati Uniti), su un ghiaccio che spesso e volentieri ha permesso agli atleti di siglare prestazioni di alto profilo. Le attese non mancano per un’annata nella quale l’Italia vuol far bene, affrontando i sei round di World Cup in programma con grande determinazione.

Ma che Nazionale sarà? Una selezione che vedrà nuovamente protagonista Arianna Fontana. La fuoriclasse valtellinese, eroina nelle Olimpiadi di PyeongChang con l’oro nei 500 metri, l’argento della staffetta e il bronzo nei 1000 metri, torna in scena. Lei, pattinatrice più medagliata della storia della disciplina eguagliando personaggi come il sudcoreano/naturalizzato russo Ahn Hyun Son (Viktor An) e lo statunitense Apolo-Anton Ohno, ha ripreso ad allenarsi con una certa continuità, prima negli Stati Uniti e poi a Baselga di Pinè. Una stagione particolare per lei, non essendo mai stata troppo lontana dalle gare. Tuttavia, questo percorso è l’ennesima sfida che l’Angelo biondo vuol lanciare a se stessa. Compagine tricolore al femminile che sarà guidata dal 42enne francese Ludovic Mathieu. Il tecnico transalpino sostituisce lo statunitense Anthony Barthell (volato in Cina), mentre sul versante maschile vi è stata la conferma del bulgaro Assen Pandov. Fontana che, inoltre, sarà seguita dal marito Anthony Lobello nei panni di preparatore atletico.

Italia che però non ha solo Arianna su cui puntare. Il riferimento è chiaramente a Martina Valcepina. L’azzurra, nella stagione passata in Coppa del Mondo, ha incantato sulla distanza dei 500 metri, ottenendo tre vittorie consecutive e ponendo l’ultimo sigillo sul ghiaccio del Palatazzoli di Torino. Un successo che le ha permesso di replicare quanto fatto nel 2015 dalla cinese Fan Kexin, arrivando a quota 13 podi in carriera in World Cup, tutti ottenuti nei 500 metri. Un’annata però macchiata dalla squalifica dei Mondiali di Sofia: Valcepina aveva tagliato il traguardo per prima (500 metri), ma la scorrettezza ai danni dell’olandese Lara van Ruijven ha portato alla sanzione. La 27enne nativa di Sondalo dovrà ripartire da quel riscontro negativo, per dar seguito agli ottimi risultati nel loro complesso, visto e considerato che la sua crescita è evidente anche su altre distanze come i 1000 ed i 1500 metri. Il contributo delle due pattinatrici citate può essere funzionale anche in chiave staffetta, considerando Cynthia Mascitto (terza nei 1000 metri a Dresda nella stagione scorsa), Arianna Sighel (figlia del grande Roberto, campione del mondo nel 1992 su pista lunga) ed Elena Viviani in grado di dare un grande contributo alla causa, ricordando il podio proprio nella tappa di World Cup a Torino dell’anno passato.

Sul versante maschile, la situazione è un po’ più complicata, non essendoci allo stato attuale delle cose degli atleti che possano fare da traino come tra le donne. Tuttavia quel terzo posto del Palatazzoli, con Mattia Antonioli, Andrea Cassinelli, Yuri Confortola e Tommaso Dotti protagonisti (riportando il quartetto maschile sul podio dopo oltre tre stagioni), deve rappresentare un punto di partenza. In questo senso, si possono puntare delle fiches su Dotti. Il 26enne nativo di Milano è stato autore di un’ottima prova nei 1000 metri mondiali, spingendosi fino alla finale A, conclusa al quinto posto, in una specialità nella quale Confortola si era imposto nella finale B.

 

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Foto: LaPresse

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